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Il 16 gennaio 2024 è stato rilasciato dall’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) l’aggiornamento dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) al netto dei tabacchi, relativo al mese di dicembre 2023.
Come segnalato dall’Istat, l’indice serve ad adeguare in modo periodico i valori monetari (come il canone d’affitto o l’assegno dovuto al coniuge separato). In questo modo, anche il prezzo dell’affitto si adatta all’inflazione.
Vediamo insieme a quanto ammonta l’adeguamento e come potrebbe evolversi il prezzo del canone di locazione città per città.
FOI di dicembre 2023
Con riferimento al mese di dicembre 2023, l’indice generale FOI si è attestato a quota 118,9, registrando:
- una variazione dello +0,6% rispetto a dicembre 2022;
- una variazione del +0,2% rispetto a novembre 2023;
- una variazione del +12% rispetto a dicembre 2021.
Ma come si calcola l’adeguamento? Per quanto riguarda la formula, è la seguente:
Canone d’affitto x Indice Istat x percentuale di rivalutazione.
Tuttavia, la situazione cambia a seconda del contratto.
Adeguamento Istat al canone di locazione: cosa sapere?
Come accennato, l’adeguamento Istat non può prescindere da quanto stabilito nel contratto di locazione, né dalla sua tipologia.
Infatti, l’adeguamento può sussistere soltanto in presenza di una specifica clausola.
La situazione cambia anche se si tratta di contratto di locazione ad uso commerciale (in cui si applica un’aliquota fino al 75% dell’aumento dell’indice FOI) o ad uso abitativo (fino al 100% dell’aumento dell’indice FOI).
Inoltre, chi applica l’adeguamento indice FOI medio annuale relativo all’anno precedente, per calcolare la media si rifà ai dati di fine anno precedente; invece, chi deve rinnovare il contratto per la prima volta, deve fare riferimento all’indice più recente e moltiplicarlo per il canone presente nel contratto. Per quanto riguarda l’anno successivo, viene applicato l’indice del mese di riferimento rispetto allo stesso dell’anno precedente.
Infine, l’adeguamento del canone di locazione non si applica in caso di cedolare secca.
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Gli aumenti dei canoni di locazione città per città
Gli aumenti dei canoni riflettono una varietà di trend nel contesto dell’aggiornamento dell’Indice Istat per gli affitti nel 2024.
Dai centri urbani del Nord a quelli del Sud, analizziamo le modifiche nei canoni di locazione nei capoluoghi di regione. La seguente tabella si basa su:
- i dati forniti da Immobiliare.it Insights, la proptech company del gruppo di Immobiliare.it, relativi al prezzo medio al metro quadro a dicembre 2022 in tutti in capoluoghi di regione italiani;
- la dimensione media di un bilocale, stimata in 50 metri quadri;
- la variazione percentuale dell’indice Istat rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (ovvero +0,6%).
Sommando al canone medio di dicembre 2022 l’importo della rivalutazione Istat, città per città, otteniamo il canone rivalutato sulla base dell’aggiornamento dell’indice FOI pubblicato a gennaio 2024.
Città (capoluogo di regione) | Media €/mq dicembre 2022 | Canone medio dicembre 2022 | Importo rivalutazione (euro) | Canone rivalutato |
L’Aquila | 7 | 350 | 2,1 | 352,1 |
Potenza | 6,8 | 340 | 2,04 | 342,04 |
Catanzaro | 6,1 | 305 | 1,83 | 306,83 |
Napoli | 12,3 | 615 | 3,69 | 618,69 |
Bologna | 16,9 | 845 | 5,07 | 850,07 |
Trieste | 9,4 | 470 | 2,82 | 472,82 |
Roma | 14,5 | 725 | 4,35 | 729,35 |
Genova | 8 | 400 | 2,4 | 402,4 |
Milano | 20,9 | 1045 | 6,27 | 1051,27 |
Ancona | 8,3 | 415 | 2,49 | 417,49 |
Campobasso | 6 | 300 | 1,8 | 301,8 |
Torino | 9,7 | 485 | 2,91 | 487,91 |
Bari | 9,9 | 495 | 2,97 | 497,97 |
Cagliari | 11,1 | 555 | 3,33 | 558,33 |
Palermo | 7,6 | 380 | 2,28 | 382,28 |
Firenze | 17,5 | 875 | 5,25 | 880,25 |
Trento | 11,6 | 580 | 3,48 | 583,48 |
Perugia | 7,8 | 390 | 2,34 | 392,34 |
Aosta | 8,4 | 420 | 2,52 | 422,52 |
Venezia | 13,8 | 690 | 4,14 | 694,14 |
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