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Dopo anni di pandemia, eventi da remoto e chiusure, il mercato degli affitti brevi a Milano è arrivato finalmente al suo vero primo banco di prova di ripresa post Covid.
Questo porta a riflettere su tanti temi legati in primis ai grandi eventi, al modello del “tutto esaurito” a cui eravamo già abituati e, più in generale, allo stato della situazione abitativa della città e dell’offerta ai turisti. Lo abbiamo fatto ancora una volta insieme a Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it.
Prezzi alle stelle per un’offerta di alloggi mai così bassa
“I diversi report pubblicati in questi giorni dai vari operatori del mondo degli affitti brevi parlano di rincari a tre cifre per i costi richiesti nel periodo del Salone del Mobile. Ma non è una sorpresa, almeno per noi che monitoriamo costantemente la situazione dei prezzi in tutta Italia.
Basti guardare ai numeri delle locazioni tradizionali appena pubblicati nel nostro osservatorio mensile: a Milano, in un anno, i canoni medi richiesti da chi affitta casa hanno subito un aumento del 9,4%, arrivando a sfiorare per la prima volta i 20 euro al metro quadro. Un costo ad alto impatto per le economie delle famiglie: se lo moltiplichiamo per la classica dimensione del trilocale, 70 metri quadri, stiamo parlando di un esborso mensile di 1.400 euro al mese.
Da qui emerge la mia prima riflessione: sono i grandi eventi, come una volta, a far lievitare i prezzi? O siamo davanti a un nuovo modello di metropoli europea che tira, attrae e cresce a ritmi sostenuti in ogni momento dell’anno?
Certo, questo per gli affitti brevi è davvero il primo momento dopo la pandemia in cui dar prova di ripresa e a far lievitare i prezzi a tripla cifra sicuramente è anche l’offerta molto ridotta rispetto al passato.
Lo abbiamo detto sin dallo scoppio del Covid: il mondo degli affitti è stato quello a risentire dell’impatto nell’immediato. L’offerta di locazioni brevi, in città svuotate di turisti e fuori sede, ha provato a riproporsi in una nuova veste, quella degli affitti tradizionali e – per chi è riuscito a piazzare il suo appartamento – oggi non tutta è tornata al mondo delle case vacanze, rimanendo spesso in mano ai locatari che hanno preso la casa durante la pandemia come propria residenza.
L’offerta per addetti ai lavori e visitatori del Salone, così, è più scarsa che mai, il numero di alloggi si è ridotto e un po’ la voglia di rivalsa e un po’ l’oggettiva carenza di appartamenti disponibili ha portato ad aumenti di prezzi che non avevamo mai visto”.
I quartieri più ambiti
“Una delle domande che ci viene posta più spesso è: quali sono i quartieri più ambiti di Milano? Il Salone un po’ ha sempre anticipato in qualche modo le tendenze anche se oggi in realtà l’evento parallelo del FuoriSalone contribuisce a far conoscere a chi arriva tante aree diverse della città, spesso centro di riqualificazioni e della cosiddetta gentrificazione.
Il nostro Ufficio Studi, Immobiliare Insights, ha elaborato a questo proposito l’indice di attrattività, che prende in considerazione le ricerche degli utenti che indicano una zona molto circoscritta in cui desiderano trovare casa, molto più piccola di un quartiere e riferibile a una cella esagonale di diametro 500 metri. Questo restituisce un quadro tanto dettagliato di quelle che sono le aree più richieste: parlando di Salone del Mobile, come si vede nell’immagine sotto in corrispondenza degli esagoni di colore più scuro, svetta Porta Genova, sempre fra le preferite. Le più attrattive sono Porta Venezia, Pasteur-Rovereto e Precotto-Turro ma molto richiesta è anche l’area tra Pagano e Cadorna, quella del Politecnico e la zona della Bocconi e dei Navigli, dove hanno sede fra i più famosi istituti di moda, design e comunicazione”.
L’attenzione alle case belle
“Ultimo tema di riflessione in occasione del ritorno in presenza del Salone del Mobile a Milano è l’attenzione verso il bello e confortevole che il Covid ci ha insegnato quando si parla di casa. Abbiamo trascorso fra quattro mura talmente tanto tempo che abbiamo imparato tutti il valore del vivere in un ambiente piacevole e accogliente, non più dormitorio ma rifugio.
Questo si ripercuote anche su chi cerca in affitto e che non è più disposto ad arrangiarsi in abitazioni di fortuna, magari a basso prezzo, ma cerca comodità e confort anche per una soluzione che non è in acquisto.
E mai come in questi giorni di esposizione di arredi e complementi di grande design e valore, attrattiva per tutto il mondo appassionato di casa e architettura, non possiamo tralasciare l’importanza di offrire al mercato case di qualità“.