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Non è sereno il cielo sul mercato immobiliare, almeno non lo è nella percezione degli agenti immobiliari intervistati dall’Agenzia delle Entrate, con Banca d’Italia e Tecnoborsa, in occasione di un sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia nel secondo trimestre 2022.
A rendere non proprio rosee le aspettative dei professionisti è senz’altro la difficile congiuntura economica e politica di questo momento storico: sta calando la domanda, come riportavamo anche noi in una intervista, il conflitto in Ucraina, i rincari dei costi dell’energia e prima la pandemia hanno minato il clima di fiducia.
L’indagine dell’Agenzia delle Entrate, che si può consultare nella versione integrale su questa pagina, è stata condotta fra il 23 giugno e il 22 luglio su un campione di 1.465 agenti immobiliari.
Quali tipi di case sono le più vendute?
Nel periodo considerato, il secondo trimestre dell’anno, rimane a un livello alto il numero di chi ha venduto almeno un immobile fra gli intervistati.
Però, questo dato risulta diminuito di tre punti percentuali rispetto al trimestre prima, passando da 87,6% a 84,9%. La quasi totalità degli immobili venduti era all’interno di edifici esistenti e soltanto il 2% del campione ha venduto nuove costruzioni.
Qual è la difficoltà maggiore nella trattativa di compravendita
Gli operatori intervistati hanno dichiarato che il motivo più ricorrente della non riuscita di una trattativa è il disaccordo sul prezzo fra venditore e parte acquirente.
Non solo, viene segnalata anche la difficoltà di accedere ai mutui per l’acquisto, cresciuta rispetto al trimestre precedente del 5% nelle interviste.
Tutto si traduce in una diminuzione delle compravendite tramite mutuo ipotecario, passate dal 69,7% del primo trimestre 2022 al 67,5% del secondo.
Sale il cosiddetto Loan to Value, il rapporto fra cifra finanziata e valore dell’immobile, pari al 78,9%, il valore più alto da quando viene effettuato questo sondaggio congiunto sugli operatori.
Vanno bene gli affitti
Sembra andare meglio nel mondo delle locazioni. In questo caso, crescono gli immobili affittati con successo, ma scendono i valori dei canoni, nella percezione degli agenti che però definiscono positivo il trend del settore.
La differenza fra giudizi di aumento e di calo dei canoni è leggermente scesa; in particolare, è aumentata nelle aree urbane rispetto al primo trimestre 2022, ma compensata dal calo nelle periferie e in provincia.
Cosa succederà nel terzo trimestre 2022 alla domanda e ai prezzi delle case?
Secondo gli agenti intervistati, il terzo trimestre dell’anno non sarà portatore di affari, anzi: la guerra e l’inflazione potrebbero condurre al calo dei prezzi delle case ma anche e soprattutto della domanda di abitazioni in vendita.
Per ciò che riguarda la pandemia, le opinioni sono contrastanti, in quanto per qualcuno ha avuto conseguenze negative, mentre per altri ha portato a un aumento della domanda.
A prevalere, però, è il sentimento positivo, con una percentuale però scesa rispetto al precedente trimestre.
Capitolo prezzi di vendita. È in aumento il saldo fra le agenzie che si aspettano degli aumenti come conseguenza della crisi sanitaria e quelle che, invece, prevedono un calo (era di 11,7 punti nel primo trimestre 2022 ed è arrivata adesso a 16,9 punti percentuali).