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Intervista a Gian Battista Baccarini, Presidente Nazionale Fiaip – Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali
“Ad oggi la casa rimane, convintamente, l’investimento privilegiato dagli italiani“. Gian Battista Baccarini, Presidente Nazionale Fiaip, ci parla dell’attuale situazione socio-economica, dell’inflazione ancora in crescita e dell’approccio degli italiani alla “casa”.
Crisi economica e tassi dei mutui alle stelle stanno portando gli italiani a rimandare l’acquisto di una casa?
Nei periodi di timori e incertezze, come quello che stiamo vivendo, le persone ricercano e considerano ancora di più la casa come il bene rifugio per eccellenza.
Ciò non significa che non vi siano delle legittime preoccupazioni dettate dall’inflazione, dall’aumento dei tassi di interesse dei mutui e dai rincari energetici e, più in generale, dal considerevole aumento del costo della vita, le cui conseguenze nel mercato e per l’economia potranno essere più attentamente valutate nella primavera del prossimo anno.
Ecco perché saranno decisive le prime necessarie misure che dovrà adottare il nuovo Governo, su tutte l’immediata attuazione di un Piano energetico Nazionale che rassicuri i cittadini, le imprese e quindi i mercati, sia quello immobiliare che del credito, oltre a provvedimenti, che scongiurino l’aumento della fiscalità immobiliare e, in generale, della tassazione, già a livelli insostenibili, ma, al contrario siano concretamente orientati a contenere l’inflazione, l’aumento delle materie prime e, in generale il caro vita, generando fiducia e ottimismo da sempre fondamentali per la vitalità dell’economia Nazionale.
Cosa spaventa di più gli acquirenti?
È necessario distinguere coloro che intendono acquistare la casa per viverla da coloro che la comprano per investimento.
I primi sono preoccupati di trovare una casa, ovviamente di loro gradimento, in linea con le proprie possibilità economiche, considerando l’aumento del costo della vita e la contestuale progressiva riduzione di offerta di immobili “ricercati”, unitamente alla preoccupazione di accedere al mutuo, considerati i primi segnali di maggiore rigidità dei criteri di accesso al credito da parte delle banche, proprio in virtù dell’inflazione galoppante e dei pesanti rincari energetici.
I secondi sono preoccupati, in particolare per chi ha deciso l’acquisto con finalità locative, di incontrare seri problemi di redditività, a causa delle potenziali difficoltà economiche che potrebbero intaccare molti inquilini, nei prossimi mesi, dettate prioritariamente dall’aumento del costo della vita e dalle conseguenti difficoltà nel rispettare il regolare pagamento dell’affitto.
Ecco perché, tra le proposte che abbiamo presentato in questi giorni a tutte le forze politiche, c’è quella di consentire ai contraenti, di concordare liberamente tra loro, la durata dell’accordo locativo, in base alle reciproche esigenze e necessità, oltre a quella di trasformare il contratto di locazione in titolo esecutivo, facilitando il reintegro nel possesso dell’immobile per il proprietario nel caso di morosità o finita locazione, consentendo, di fatto, di infondere maggiore tranquillità ai cittadini proprietari, incentivandoli, nel mettere a disposizione l’immobile per chi non può permettersi, o non ha la volontà, di acquistarlo.
Case: che tipo di abitazione viene richiesta e cercata di più?
Gli affitti più ricercati in questo periodo dell’anno sono quelli per studenti e per lavoratori fuori sede, per i quali ci sono diverse difficoltà in quanto, nella maggior parte dei casi, tali richieste si concentrano nei grandi centri urbani e universitari (Milano, Bologna, Firenze, Venezia, Torino, Roma, Napoli ecc…) dove, conseguentemente vi sono stati aumenti importanti, rispetto al 2021, dei canoni di locazione.
Le tipologie di abitazione maggiormente ricercate sono mono-bilocali o, come nel caso degli studenti universitari anche solo una stanza, o addirittura, un posto letto in una stanza doppia.
In relazione agli acquisti le richieste si concentrano soprattutto in immobili di medie-ampie dimensioni, in particolar modo, soluzioni indipendenti o semi-indipendenti ubicate nelle prime periferie, possibilmente con il giardino, oppure grandi appartamenti in zona centrale con balcone o terrazzo.
Gli investitori cercano un taglio medio-piccolo, soprattutto nei grandi centri urbani per soddisfare le numerose richieste che, come appena evidenziato, sono soprattutto relative a studenti e lavoratori fuori sede.
Il problema più grande per il mercato immobiliare oggi è l’assenza di un’offerta adeguata alla domanda, sia in relazione alla vendita che all’affitto, e questo determina un graduale innalzamento dei valori di mercato.
Da qui, la nostra proposta di istituire il Ministero della Casa e delle politiche abitative che elimini le dispersioni di competenze tra i vari dicasteri (Mise, Mims e Mef), e i conseguenti rallentamenti burocratici nel prendere decisioni strategiche, attraverso un riassetto e un’armonizzazione delle loro funzioni al fine di avere una visione d’insieme del settore Casa, riportando al centro dell’azione di Governo il tema dell’edilizia civile, delle politiche dell’abitare e della conservazione del suolo di modo da favorire l’accesso e il diritto ad un’abitazione per tutti i cittadini, favorendo contemporaneamente il diritto al lavoro, allo studio e lo sviluppo immobiliare sostenibile, dal quale l’economia Nazionale non può più prescindere.