Giornalista
A partire al 15 aprile cambieranno i prezzi per gli interventi legati al Superbonus110%. ll decreto attuativo della Legge di Bilancio 2022 e del Decreto Antifrodi, che fissa i tetti massimi per gli interventi, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 63 del 16 marzo 2022.
Il provvedimento “Definizione dei costi massimi specifici agevolabili, per alcune tipologie di beni, nell’ambito delle detrazioni fiscali per gli edifici” indica infatti i nuovi massimali unitari per le asseverazioni di congruità dei prezzi, relative ai lavori di efficientamento energetico degli edifici.
Il Governo ha spiegato che il nuovo decreto si è reso necessario per affrontare i rincari delle materie prime, la crescita dell’inflazione e il contrasto delle frodi.
Restano ancora pochi giorni per verificare la congruità delle spese tramite computi metrici estimativi redatti avvalendosi dei Prezzari regionali o del Prezzario Dei, trascorsi infatti i 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta si chiuderà il periodo intermedio che permette di beneficiare ancora delle tariffe in scadenza e più vantaggiose. Chi volesse approfittarne deve quindi premere sull’acceleratore e presentare la Cilas entro il 15 aprile, data di entrata in vigore del decreto, dopo di che sarà necessario fare riferimento esclusivamente ai valori riportati nell’allegato A del decreto, che sostituisce integralmente l’Allegato I del Dm del 6 agosto 2020.
Passato il periodo transitorio, l’uso dei prezziari sarà residuale, e occorrerà fare riferimento ai valori parametrici definiti dal nuovo decreto. I nuovi valori rappresentano dei massimali che includono tutti i materiali collegati ai lavori. Non sono comprese l’Iva, le prestazioni professionali, le opere relative all’installazione e alla manodopera per la messa in opera dei beni
Come dicevamo, potrebbe essere utile sfruttare gli ultimi giorni del periodo transitorio per dare il via ad alcuni lavori, che trarrebbero vantaggio dall’utilizzo dei prezzari in via di dimissione. Tra questi interventi trovano posto: gli interventi impiantistici, in cui e, in particolare, quelli su impianti di potenza ridotta. In questi casi, il costo delle componenti è tale da superare spesso il massimale unitario, anche per via dell’aumento dell’inflazione relativo al costo delle materie prime; la realizzazione di coibentazioni esterne con finitura in elementi come lastre, piastrelle o mattoni paramano, poiché il costo del rivestimento potrebbe sforare il massimale; la sostituzione degli infissi, che in determinate circostanze potrebbe oltrepassare il limite di spesa previsto.