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Superbonus 110
Bonus Casa 11 marzo 2022

Superbonus: ancora 22 mesi e nuove regole


Con le proroghe al Superbonus 110% arrivano nuove regole e nuovi ostacoli, tra questi anche il caro dei materiali e la scarsa disponibilità di imprese libere.
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Linda Compagnoni

Collaboratrice di Immobiliare.it

Chi, tra i condomini, non avesse ancora avviato le pratiche per il Superbonus 110%, in teoria da normativa, ha ancora 22 mesi per decidere quali lavori svolgere e come usufruire dell’intera agevolazione.

Ma realmente, invece, si incontrano molte più difficoltà. Ai già elaborati cavilli si sono ora aggiunti tre nuovi ostacoli:

Diagnosi energetica a carico del condominio

Per quelli che volessero intraprendere oggi il percorso del Suberbonus 110% la prima cosa da mettere in conto è la questione delle tempistiche. Anche a fronte di complessi step preliminari completati correttamente, i primi ponteggi non compariranno prima del prossimo autunno e in caso contrario le date di inizio lavori potrebbero slittare molto più avanti.

Compreso questo, il primo punto è stabilire, in assemblea condominiale, di assegnare l’incarico per la diagnosi energetica dell’edificio. Per svolgere tutto correttamente bisogna presentare due attestazioni di prestazione energetica: una antecedente ai lavori e una al termine con lo scopo di documentare il salto di almeno due classi energetiche.

Uno dei disincentivi a usufruire del Suberbonus in questa fase è la condizione che pone il costo della diagnosi dentro il pacchetto dell’agevolazione solo in caso di lavori effettuati, altrimenti le spese sostenute restano a carico del condominio.

Stare nei costi

Svolta la prima analisi di prestazione energetica, capito quali sono i lavori da attuare e deciso di procedere, bisogna ora valutare i costi. Perché è complicato rimanere nei costi?

Perché le opere agevolabili hanno un doppio tetto di spesa:

Nel caso in cui fosse necessario, durante l’assemblea che assegna i lavori, si può stabilire se e di quanto sforare dai limiti fiscali. Una volta deciso vanno approvate cessioni del credito o sconti in fattura, il prestito ponte necessario per pagare l’impresa e il compenso per l’amministratore, non detraibile dalle spese. 

Dopo la delibera va fatto passare un mese per assicurarsi che non vi siano impugnative da parte di nessuno. Svolti tutti questi passaggi e iniziati i lavori bisogna ricordarsi le tre fasi di cessione del credito: dopo aver svolto il 30% dei lavori, dopo il 60% e al termine, con tutto l’impegno documentale che ogni operazione di questo tipo comporta.

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