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Superbonus e cessione dei crediti edilizi: il 2022 è un anno piuttosto complesso, a causa delle modifiche previste ai vari meccanismi proprio sui crediti.
Vediamo quali sono le ultime novità.
Purtroppo, a non mancare sono state le frodi fiscali messe in luce nell’ultimo quadrimestre del 2021; il Governo è, quindi, intervenuto sui bonus edilizi 9 volte, per cercare di mettere un freno alla cattiva gestione e all’assenza di controlli.
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Con il decreto Sostegni-ter, le possibilità di acquisto dei più importanti acquirenti dei crediti edilizi si sono abbassate totalmente.
Le conseguenze? Diverse imprese si sono ritrovate ad effettuare il famoso sconto in fattura, ma senza poter cedere il credito indiretto maturato.
A generare disordine è stato anche l’art. 121, comma 1-quater del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio) che ha definito come i crediti derivanti dall’esercizio delle opzioni alternative non possano essere oggetto di cessioni parziali successivamente alla prima comunicazione dell’opzione all’Agenzia delle Entrate.
Per questa ragione, è stata prevista l’attribuzione al credito di un codice univoco da segnalare nelle comunicazioni delle possibili successive cessioni.
Analizzando alcuni casi, è emerso come il Fisco abbia confermato il divieto di effettuare il ripristino dell’ammontare del credito già fruito con riversamento all’Erario.
Non è, dunque, permesso un ripensamento delle scelte già prese spontaneamente per soli motivi di opportunità, seppur considerando che la normativa in questo caso applicabile non sembra avere alcun divieto alla cessione parziale del credito.
L’impedimento dipenderebbe da autonome decisioni dei potenziali cessionari.
* Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.