Collaboratrice di Immobiliare.it
Dal 2005, con la pubblicazione del d.lgs. 192, in Italia per la vendita o la locazione di un immobile è diventato obbligatorio l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), che è andato a sostituire il precedente Attestato di Certificazione Energetica (ACE).
Si tratta di un documento che, sulla base dei consumi annuali, classifica le prestazioni energetiche di un edificio su una scala da G ad A4. Vediamo nel dettaglio come funziona l’APE: chi può redigerlo, quanto dura e che ruolo svolge nell’erogazione del Superbonus 110%.
L’Ape deve essere redatto in caso di:
L’APE non è necessario se si vendono o affittano:
Il certificato di prestazione energetica deve essere rilasciato da un soggetto abilitato e/o iscritto ad un albo dei certificatori. Possono effettuare certificati energetici gli architetti, gli ingegneri e i geometri iscritti all’ordine di appartenenza.
Il certificatore energetico, inoltre, deve attestare la propria indipendenza firmando una clausola in cui dichiara il non coinvolgimento con il processo di progettazione e realizzazione dell’edificio nonché l’assenza di legami di parentela fino al quarto grado con il richiedente.
Il tecnico certificato deve prima di tutto raccogliere la documentazione richiesta (visura catastale, planimetria, libretto d’impianto, ecc.), quindi è tenuto a effettuare un sopralluogo per raccogliere una serie di informazioni necessarie alla determinazione degli indici di prestazione energetica (stratigrafie, caratteristiche degli impianti ecc.).
Infine, avvalendosi di uno dei software certificati dal Comitato Termotecnico Italiano (CTI), potrà individuare la classe energetica dell’edificio.
L’APE ha un formato standard e deve riportare le seguenti informazioni:
Per quanto riguarda la scala di classificazione della prestazione energetica degli immobili, ci sono 10 classi. Dalla più efficiente alla meno efficiente abbiamo A4, A3, A2, A1, B, C, D, E, F, G.
Diversi fattori come per esempio l’estensione dell’immobile e la regolarità della sua superficie possono influire sul prezzo finale, ma in linea generale teniamo conto di spendere tra i 150 euro e i 300 euro.
Attenzione ad accettare offerte, seppure vantaggiose dal punto di vista economico, che non prevedano un sopralluogo in quanto dovrebbe essere previsto per legge.
L’APE ha una validità di 10 anni a partire dalla data del suo rilascio, purché non vengano effettuati importanti interventi di ristrutturazione o che modifichino le prestazioni energetiche dell’edificio come per esempio la sostituzione della caldaia e degli infissi.
Come abbiamo spiegato nella nostra guida dedicata al Superbonus 110%, tra i requisiti per ottenere la maxi agevolazione fiscale c’è la necessità di dimostrare un miglioramento di 2 classi energetiche dell’edificio o delle singole unità abitative.
Ad attestare questo salto di classe energetica sarà l’APE convenzionale: un documento nato proprio per il Superbonus e che tecnicamente è costituito da 2 APE differenti, uno pre e uno post intervento. A differenza dell’Ape tradizionale, l’Ape convenzionale può essere redatto anche dal progettista dei lavori ed è unico per l’intero condominio. Inoltre, il suo contenuto va riportato nel sito dell’Enea, ma non bisogna depositarlo a catasto.
Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.