Collaboratrice di Immobiliare.it
La vita condominiale è, a tutti gli effetti, una vita di comunità fatta di regole, responsabilità etiche ed economiche e oneri contrattuali.
È proprio al momento della firma dell’atto di compravendita che, insieme al contratto e alle chiavi dell’immobile, viene consegnato – ove presente – un documento condominiale in cui sono contenute le regole stabilite e approvate in sede di assemblea e le tabelle millesimali per stabilire la quota partecipante di ogni condomino alle spese di gestione e manutenzione dell’edificio.
Ma sulla base di quali dati vengono calcolati e redatti questi dati tecnici? Chi decide, effettivamente, chi paga cosa?
Di seguito una serie di informazioni complete, raccolte in una guida pratica, per fare chiarezza sul mondo delle tabelle millesimali.
All’interno di un condominio ogni condomino è tenuto a contribuire economicamente alla manutenzione della cosa comune. Così la pulizia delle scale, la conservazione dell’ascensore, la gestione dell’impianto elettrico ed idrico centrale, e tutti quegli altri beni e servizi di utilizzo condiviso necessitano del versamento di un tributo mensile da parte di tutti i proprietari (o affittuari) dello stabile, affinché possano garantire un funzionamento performante.
Ma come stabilire quale sia la quota effettiva di partecipazione economica imputabile ad ogni immobile?
Perché la ripartizione venga effettuata in modo sensato, per ogni condominio con più di 10 condomini il Codice Civile prevede la realizzazione di una cosiddetta tabella millesimale, che non è altro se non il documento ufficiale, redatto da un tecnico a scelta individuato dall’amministratore dell’edificio (non esiste una figura specifica preposta alla stesura delle tabelle, solitamente si fa affidamento ad un geometra, un ingegnere o un architetto), che stabilisce il “peso” di ogni immobile sul bene comune e la relativa quota di pertinenza.
Leggi anche: SPESE CONDOMINIALI OBBLIGATORIE: COME SI SUDDIVIDONO TRA I CONDOMINI
Il compito della tabella millesimale, dunque, è quello di dare evidenza dell’entità del contributo che ogni condomino è tenuto a versare mensilmente (le più note “spese condominiali”).
Quando si parla di millesimi si fa riferimento all’unità di misura del valore della proprietà all’interno del condominio a cui, per praticità, viene attribuito il valore di 1.000.
Per il calcolo dei millesimi è necessario affidarsi ad un tecnico che tenga conto dei parametri standard, al fine di riportare un dato preciso e veritiero. Nello specifico, sono 7 i passaggi da seguire per la realizzazione della tabella millesimale:
Una volta redatte, le tabelle millesimali devono essere soggette ad approvazione da parte di tutti i condomini in sede di assemblea.
La quota di condomini con peso decisionale può, però, variare a seconda dei casi e della tipologia di tabella. Sarà necessaria l’unanimità in caso di tabelle contrattuali, cioè tutte quelle tabelle predisposte dal costruttore o dal proprietario originario dell’edificio.
Nel caso, invece, di tabelle assembleari (o deliberative), sarà compito del tecnico qualificato convocare un’assemblea tra i condomini per ricevere l’approvazione della maggioranza dei presenti la cui somma millesimale dei rispettivi immobili superi la metà del valore dell’edificio.