Identificativo catastale, cos’è e dove si trova

Alla base di ogni operazione riguardante le proprietà immobiliari in Italia vi è un elemento cruciale: l’identificativo catastale.

Questo codice univoco, assegnato a ciascuna unità immobiliare sul territorio nazionale, svolge un ruolo essenziale nell’individuazione precisa e puntuale degli immobili all’interno del catasto, il registro ufficiale che raccoglie informazioni dettagliate su tutti i beni immobili presenti nel Paese.

Necessario per la gestione pubblica delle proprietà, l’identificativo catastale è anche di primaria importanza nelle operazioni private, quali la compravendita, le successioni ereditarie, la richiesta di mutui e le pratiche edilizie. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

La composizione dell’identificativo catastale

L’identificativo catastale è composto da diverse parti, le coordinate principali, che descrivono con precisione oggettiva la collocazione e le caratteristiche dell’immobile. In primo luogo, vi è il foglio, che rappresenta la porzione di territorio comunale dove l’immobile è situato. Ogni comune è suddiviso in fogli, ciascuno dei quali corrisponde a una sezione specifica della mappa catastale. 

Segue poi la particella, o mappale, che identifica una specifica unità all’interno del foglio; può riferirsi tanto a un edificio quanto a un terreno, e viene numerata progressivamente. Infine, vi è il Comune catastale, ossia il territorio definito dai confini catastali che spesso coincide con i confini del comune amministrativo. Questi tre elementi, il foglio, la particella e il comune, sono necessariamente presenti nell’identificativo catastale. 

Le altre voci come il subalterno, invece, un elemento che serve a distinguere le diverse unità immobiliari presenti all’interno della stessa particella, la Sezione Amministrativa, la Sezione Censuaria, la Sezione Urbana e la Particella Denominatore possono non trovarsi in base alle caratteristiche delle unità immobiliari urbane.

Dove si trova l’identificativo catastale

Rintracciare l’identificativo catastale di un immobile è un’operazione relativamente semplice, poiché è riportato in diversi documenti ufficiali. Uno dei metodi più comuni per ottenere queste informazioni è attraverso l’estratto di mappa catastale, un documento emesso dall’Agenzia delle Entrate che riporta dettagliatamente i dati relativi all’immobile, compreso il suo identificativo.

Questo estratto può essere richiesto presso l’Ufficio del Catasto del comune di riferimento o tramite il servizio online dell’Agenzia delle Entrate, accessibile ai cittadini italiani. 

Oltre all’estratto di mappa, l’identificativo catastale è presente anche in altri documenti, come l’atto di proprietà o il contratto di compravendita, dove viene utilizzato per identificare esattamente l’immobile oggetto della transazione. Anche in caso di mutuo ipotecario, l’identificativo catastale è richiesto per assicurare che l’immobile sia correttamente identificato come garanzia del prestito.

L’importanza dell’identificativo catastale nelle pratiche immobiliari

L’importanza dell’identificativo catastale si manifesta in una molteplicità di contesti. Durante una compravendita immobiliare, ad esempio, questo codice è utilizzato per verificare che i dati catastali corrispondano esattamente a quelli riportati nell’atto di vendita, evitando così possibili errori o controversie legali.

Anche nelle successioni ereditarie, l’identificativo catastale riveste un ruolo fondamentale, poiché permette di identificare con precisione i beni immobiliari che devono essere trasferiti agli eredi. 

Le pratiche edilizie, come la richiesta di permessi di costruire o le dichiarazioni di variazioni catastali, richiedono altresì l’indicazione dell’identificativo catastale. In tutte queste situazioni, la corretta identificazione dell’immobile è cruciale per garantire il rispetto delle normative e la validità delle operazioni.

Tag

Catasto

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