Giornalista
Esistono diverse formule di contratti di locazione, tra questi una particolarmente apprezzata per i vincoli temporali ridotti che propone è il contratto di locazione annuale o transitorio.
Questo tipo di contratto è dedicato ad affitti relativamente brevi e temporanei, che però devono avere finalità abitativa e non turistica.
Il contratto transitorio può avere una durata massima di 18 mesi e deve essere supportato da un’esigenza transitoria ben individuata.
Facciamo alcuni esempi chiarificatori: uno studente in stage o che frequenti un corso di specializzazione, così come un lavoratore trasferito temporaneamente in un’altra città per seguire un determinato progetto sono soggetti che possono beneficiare di questo contratto di locazione decisamente più breve rispetto alla classica formula di 4+4 annualità.
Per essere redatto il contratto di locazione annuale deve essere motivato esplicitamente e presentare la documentazione atta a dimostrarne la veridicità dell’esigenza di trasferimento temporaneo, come ad esempio l’iscrizione a un corso o i documenti che attestino l’inizio di un periodo di stage presso un’azienda.
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Questo tipo di contratto non può essere rinnovato al suo scadere, proprio perché legato a un’esigenza temporanea. Può invece essere sciolto in anticipo.
Se è il proprietario di casa a voler recedere anticipatamente dal contratto di locazione transitorio sarà tenuto a comunicarlo all’inquilino attraverso una lettera raccomandata e con almeno tre mesi di anticipo.
Maggiore libertà se invece è l’inquilino a volere dare disdetta, poiché l’affittuario non deve sottostare a particolari vincoli e può chiudere il contratto facilmente.
Il contratto di locazione annuale è regolamentato dal D.lgs. 431/1998 e deve essere registrarlo presso l’Agenzia delle Entrate.
Proprio come accade per qualsiasi contratto di locazione, anche per questo occorre allegare la documentazione relativa e l’APE, ossia l’attestato di prestazione energetica che riporta le caratteristiche energetiche di un edificio, un’abitazione o un appartamento.
Tra i documenti da abbinare al contratto troviamo il modulo contenente i dati dei contraenti, le caratteristiche dell’immobile, l’importo del canone, la modalità di pagamento, la durata della locazione e tutto ciò che attesti l’esigenza transitoria.
Il modello del contratto di affitto ad uso transitorio è scaricabile e si può compilare sul pc, essendo in formato word.
Come è strutturato? Nella prima parte, si trovano gli spazi dove inserire i dati personali, quelli del locatario e tutti i dati relativi all’immobile (la via, la città e il numero di stanze).
Nella seconda parte del modello del contratto di affitto ad uso transitorio, si trovano gli articoli sulla normativa e le clausole anti-morosità.
Compilato il modello, va condiviso con il locatario che dovrà firmarlo. La firma può avvenire su carta o in formato digitale.
Le provviggioni sulla locazione rispondono solitamente a una mensilità del canone + IVA, sia che si parli di un contratto di tipo transitorio/temporaneo di diciotto mesi, sia un 4+4, o canone concordato.
Altre volte, per i contratti brevi e transitori di un periodo inferiore ai 12 mesi, la percentuale richiesta può corrispondere al 10% + IVA del canone complessivo.
Ovviamente, è bene parlarne prima con l’agenzia immobiliare, per conoscere qual è il compenso previsto per il tipo di contratto.
Il contratto transitorio, per quella che è la sua natura, non prevede che l’inquilino metta la residenza nella abitazione affittata e, di conseguenza, non sarà possibile usufruire della detrazione nel 730.