Il 2023 segna il definitivo ritorno della finanza sul mattone. Una mole enorme di miliardi è pronta a trasformarsi in fondi real estate o a intervenire direttamente con l’acquisto e riqualificazione di edifici. Nel caso italiano, anche con una buona iniezione di denaro pubblico.
A muovere il trend sono almeno due aspetti: la necessità di ammodernare le strutture, in chiave di efficienza energetica; la crescente domanda di mercato, sia a livello industriale sia residenziale, in risposta a nuovi bisogni, che dunque forniscono benzina per asset che vanno dal social housing al logistico.
Nuovi fondi immobiliari in Italia: cosa sapere
La prima, imponenente operazione presentata in Italia, deriva direttamente dalla mano pubblica. La Cassa depositi e prestiti (controllata dal Tesoro per circa l’82% e per il resto da Fondazioni bancarie) ha presentato il Piano strategico di una delle sue controllate, CDP Real Asset SGR.
La società di gestione del risparmio, come spiega una nota, si propone con “oltre cinque miliardi di euro di masse gestite, per investimenti complessivi immobiliari generati sul territorio pari a 10 miliardi”.
Soldi spalmati sul lungo periodo, naturalmente. Ma che, per dare un’idea delle proporzioni, rappresentano una fetta enorme, considerando che in tutto il 2022 il totale degli investimenti immobiliari in Italia è stato di circa 12 miliardi, tra tutte le asset class.
Quali saranno gli investimenti immobiliari più ingenti?
CDP Real Asset SGR investirà secondo quattro direttrici: infrastrutture sociali dell’abitare, riqualificazione del patrimonio pubblico dismesso, supporto al settore turistico, crescita del mercato infrastrutturale italiano.
Nello specifico del tema “abitare”, Cdp sosterrà progetti di Social, Student e Senior housing, grazie a due fondi dedicati già esistenti, il fondo Fia e il fondo Fnas.
Tra gli obiettivi, la realizzazione di 19.000 alloggi sociali e 7.000 posti letto in residenze temporanee e per studenti.
A livello mondiale, la vera bomba di mercato è l’annuncio del colosso americano Blackstone, che di recente ha lanciato il fondo immobiliare globale Blackstone Real Estate Partners X, con una dotazione di 30 miliardi di dollari, considerato il fondo real estate più grande mai lanciato da una Sgr americana.
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Anche in questo caso, logistica, uffici, hospitality e living saranno gli asset nel mirino, di un soggetto che opererà anche in Europa e in Italia.
Bisogna ricordare che, sull’Europa, Blackstone ha già lanciato la bellezza di sei fondi opportunistici, l’ultimo dei quali, nel 2020, era il Blackstone Real Estate Partners Europe VI, da 9,8 miliari di euro.
E sembra sia in corso di preparazione il fondo numero 7. Tra le varie operazioni italiane, nel 2022 Blackstone è stato protagonista assoluto, con quella che, per l’Italia, è stata la più grande acquisizione di società immobiliari di sempre: l’acquisto di Reale Compagnia Italiana per 1,2 miliardi di euro.
Reale è una società storica con “in pancia” 14 immobili di prestigio a Milano, e uno a Torino, tra cui gli iconici “Via Montenapoleone 8” e la Galleria subalpina nel capoluogo piemontese.
Tornando al tema dell’housing sociale, Coima Sgr ha da poco lanciato Coima Housing Fund, fondo chiuso immobiliare destinato alla realizzazione e gestione di studentati e di progetti di residenziale accessibile.
Primo investitore del fondo è Coima ESG City Impact Fund, a sua volta partecipato da numerose fondazioni bancarie e non, casse ordinistiche, e che ha ricevuto anche l’appoggio di Intesa Sanpaolo.
Obiettivo di raccolta: un primo closing a 300 milioni di euro. Da segnalare che Coima, insieme all’istituzione del fondo, ha annunciato l’inizio di un originale modello di business in questo settore, ossia la collaborazione con i costruttori in cooperativa.
L’accordo è stato siglato con CCL, Consorzio cooperative lavoratori, e il primo progetto pratico in cui i due soggetti lavoreranno insieme riguarda il piano di riqualificazione dell’ex scalo ferroviario di Porta Romana, a Milano, che è già oggetto di interventi da parte della stessa Coima e altri partner come Covivio e Prada Holding.
Altri piccoli segnali del vento che soffia sull’immobiliare. Arsenale Sgr, fino a oggi attiva esclusivamente nel real estate americano, ha lanciato il fondo Areafood che si concentrerà su immobili commerciali specializzati nella Gdo, quindi supermercati di piccole/medie dimensioni.
Il fondo chiuso investirà circa 150 milioni nei prossimi cinque anni. Arsenale è una Sgr posseduta dalla famigliia veneta Stevanato, leader mondiale nelle fiale per l’industria farmaceutica, cui le cronache attribuiscono un patrimonio superiore ai cinque miliardi di euro.
Sul fronte della logistica, invece, Kryalos Sgr ha appena lanciato il fondo Achilles, interamente sottoscritto da GPL Italia.
GPL è un colosso mondiale, con quartier generale a Singapore, che possiede e gestisce piattaforme logistiche.
Il fondo ha già acquistato dei terreni in cui verranno sviluppati dal nuovo immobili a destinazione logistica. Kryalos Sgr è arrivata a gestire 12 miliardi di euro di asset (dato di chiusura 2022), da meno di 8 miliardi del 2020, andando a focalizzarsi su “specifiche asset class che garantiscono opportunità e rendimenti interessanti, quali l’hospitality, l’healthcare, lo student housing e gli UTP, o sub asset class di logistica quali il last mile o l’urban logistic” recita una nota.