Collaboratrice di Immobiliare.it
La situazione di incertezza sui mercati e l’aumento dell’inflazione potrebbero avere ripercussioni negative sui mutui concessi agli under 36 per l’acquisto della prima casa.
Il Decreto Sostegni Bis ha introdotto alcune agevolazioni per aiutare i giovani a comprare l’abitazione principale. In particolare ha esteso a tutti gli under 36 con Isee pari o inferiore a 40mila euro la garanzia Consap, che permette di accendere un mutuo anche in mancanza di liquidità per l’anticipo (ma solo se l’importo totale non supera i 250mila euro) perché lo Stato offre una garanzia all’80%. I mutui under 36, inoltre, prevedono l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro e di quelle ipotecarie e catastali.
Oltre all’inflazione in aumento, a causa della quale la Banca Centrale Europea potrebbe rivedere al rialzo i tassi di interesse sul costo del denaro, c’è il problema del Teg: per i mutui a tasso fisso riservati agli under 36 le banche hanno il vincolo di garantire un tasso effettivo globale agevolato (al momento con limite dell’1,99%). Tuttavia negli ultimi mesi si è assistito a una risalita notevole dei tassi interbancari di riferimento e ciò potrebbe ridurre la liquidità messa a disposizione dagli istituti di credito proprio per i mutui riservati ai giovani. La stretta arriverebbe in un momento in cui la domanda di mutui per l’acquisto della prima casa da parte degli under 36 è in aumento e rappresenta oltre la metà di quelle totali (il 57% nel primo trimestre del 2022).