Giornalista
Il 2021 ha segnato un incremento delle case aggiudicate tramite aste immobiliari. In Italia, sono state 126.083 le unità immobiliari messe all’asta giudiziaria, con o senza incanto. Un incremento dovuto anche ai maggiori controlli e sequestri.
Secondo i dati del Centro studi AstaSy Analytics di NPLs RE Solutions contenuti nei vari Report Aste, anche il 2022 ha dato ottimi risultati. Con una ripresa a pieno regime delle attività nelle aule dei tribunali, ostacolate dal periodo critico della pandemia, ha fatto risalire questa tipologia di assegnazione degli edifici e degli immobili.
Il primo semestre del 2023, invece, segna un tracollo del numero delle aste immobiliari. Da gennaio a giugno si sono tenute 85.535 aste, registrando un -21% rispetto al 2022.
L’asta immobiliare è un meccanismo complesso, ma deve essere pubblico e trasparente. Per certi aspetti non lo è ancora, a causa della scarsa diffusione delle informazioni. Per questo, sarebbe meglio rivolgersi ad un’agenzia esperta.
Prima di partecipare a un’asta immobiliare dovete conoscere:
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Per partecipare a un’asta immobiliare, bisogna presentare un’offerta superiore al prezzo della base d’estate e, eventualmente presentare i successivi rilanci.
Questo avviene tramite un’apposita domanda alla quale allegare dei documenti.
Per essere accettata, l’offerta deve essere uguale o maggiore del 75% della base d’asta.
Il prezzo offerto non deve essere inferiore di oltre 1/4 del prezzo base stabilito nell’avviso di vendita. È quella che in gergo si chiama offerta minima.
Nella vendita senza incanto, l’offerta è depositata in busta chiusa nella cancelleria del tribunale.
Nel caso in cui la vendita sia delegata a un professionista, l’offerta è depositata presso lo studio del professionista stesso, salvo diversa disposizione contenuta nell’avviso di vendita.
Se viene stabilito che la cauzione debba esser versata tramite assegno circolare, esso andrà inserito nella busta.
L’offerta è irrevocabile salvo che il giudice non disponga la gara tra gli offerenti sull’offerta più alta, salvo che non venga disposto l’incanto e, infine, salvo che siano decorsi centoventi giorni dalla sua presentazione senza che essa sia stata accolta.
Nella vendita con incanto, la cauzione viene restituita integralmente, dopo la chiusura dell’incanto, se l’offerente non diviene aggiudicatario del bene.
Nell’ipotesi in cui, però, questi non abbia partecipato affatto all’incanto, né personalmente, né a mezzo di procuratore speciale, senza documentato e giustificato motivo, la cauzione viene restituita solo nella misura dei nove decimi dell’intero importo stabilito.
Gli annunci di vendita all’asta vanno seguiti con attenzione.
Spesso, si nascondono veri e propri affari; opportunità per acquistare una casa a un prezzo inferiore, con un risparmio medio del 30% rispetto al valore del mercato.
La casa potrebbe risultare ancora occupata. Potrebbero essere presenti debiti condominiali arretrati, imposte non pagate, abusi edilizi non sanati.
Questi costi ricadono sul nuovo compratore. Per questo, è importante consultare un’agenzia con esperti che dedicano del tempo nella lettura attenta di una perizia giudiziaria.
Quando non si presenta nessun aspirante acquirente il giudice può decidere di effettuare un secondo tentativo d’asta. E può anche diminuire il prezzo base fino al 25% di quello originario per ogni tentativo.
L’eventuale parte che eccede il valore del credito viene in seguito restituita al debitore. Se ne fa carico il vecchio proprietario.
Tutti, tranne gli esecutati, cioè i proprietari a cui è stato sequestrato l’immobile all’asta. Possono partecipare anche i parenti del debitore o il coniuge del debitore, se risulta in matrimonio in separazione dei beni.
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.