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Cos'è una turbativa d'asta immobiliare e quali sono le sue conseguenze
Tasse, Imposte e Normative 13 dicembre 2024

Cos’è una turbativa d’asta immobiliare e quali sono le sue conseguenze


La turbativa d'asta immobiliare è un reato che altera la competizione nelle aste. Ecco quali sono le conseguenze legali.
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Agnese Giardini

Collaboratrice esterna di Immobiliare.it

La turbativa d’asta immobiliare rappresenta un reato significativo nel panorama giuridico italiano, in quanto mina la trasparenza e l’equità delle procedure di vendita all’asta. Questo comportamento illecito può avere conseguenze legali rilevanti per gli individui coinvolti. Vediamo nel dettaglio cos’è la turbativa d’asta immobiliare, come si manifesta, le sanzioni previste e il suo impatto sugli appalti pubblici.

Cos’è una turbativa d’asta

La turbativa d’asta, conosciuta anche come “turbata libertà degli incanti”, si riferisce a qualsiasi azione illecita volta a interferire o alterare il normale svolgimento di un’asta, sia essa pubblica o privata. Tali azioni possono includere minacce, promesse, collusioni o altri mezzi fraudolenti utilizzati per impedire o disturbare la gara, o per allontanare potenziali offerenti. L’obiettivo principale di tali comportamenti è ottenere un vantaggio indebito, come l’aggiudicazione di un bene a un prezzo inferiore al suo valore di mercato o l’esclusione di concorrenti dalla partecipazione all’asta. 

Come si manifesta la turbativa d’asta immobiliare

La turbativa d’asta immobiliare può manifestarsi attraverso diverse modalità, tra cui:

Tali comportamenti compromettono la trasparenza e l’equità delle procedure d’asta, danneggiando sia gli altri partecipanti che l’integrità del mercato. 

Normativa di riferimento

In Italia, la turbativa d’asta è disciplinata dall’articolo 353 del Codice Penale, che recita:

“Chiunque, con violenza o minaccia, o con doni, promesse, collusioni o altri mezzi fraudolenti, impedisce o turba la gara nei pubblici incanti o nelle licitazioni private per conto di pubbliche amministrazioni, ovvero ne allontana gli offerenti, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni e con la multa da euro 103 a euro 1.032.”

La norma prevede pene più severe se il reato è commesso da persone preposte dalla legge o dall’autorità agli incanti o alle licitazioni, con reclusione da uno a cinque anni e multa da euro 516 a euro 2.065

Turbativa d’asta: la giurisprudenza

La giurisprudenza della Corte di Cassazione ha chiarito diversi aspetti rilevanti riguardanti il reato di turbativa d’asta. In particolare, è stato ribadito che si tratta di un reato di pericolo, configurabile anche senza un danno effettivo, purché le azioni degli autori siano idonee a influenzare l’andamento della gara (Cass. n. 15947/2021). Non è richiesto il conseguimento di un profitto: basta che la turbativa abbia impedito altre offerte migliori, come evidenziato dalla sentenza n. 17052/2021. Inoltre, il reato può riguardare anche condotte collusive successive alla chiusura dell’asta, purché la procedura non sia ancora completamente conclusa (Cass. n. 28388/2017). Le riunioni tra imprenditori per concordare esiti delle gare rappresentano un esempio concreto di turbativa, anche senza un danno diretto alla pubblica amministrazione (Cass. n. 19927/2019).

Conseguenze della turbativa d’asta

Le conseguenze della turbativa d’asta sono sia penali che civili. Dal punto di vista penale, gli autori possono essere condannati alla reclusione e al pagamento di multe. In ambito civile, le parti danneggiate possono richiedere il risarcimento dei danni subiti, che potrebbe includere la restituzione del bene oggetto dell’asta o il pagamento di una somma di denaro. Inoltre, la turbativa d’asta può portare all’annullamento dell’asta stessa o alla revoca della vendita già effettuata, causando ulteriori complicazioni legali e finanziarie per le parti coinvolte. 

Come comportarsi in caso di sospetti

Se si sospetta una turbativa d’asta, è fondamentale agire prontamente. È consigliabile segnalare immediatamente i sospetti alle autorità competenti, come le forze dell’ordine o l’autorità giudiziaria. Inoltre, è opportuno raccogliere e conservare tutte le prove possibili, come documenti, registrazioni o testimonianze, che possano supportare le accuse. La tempestività nella segnalazione può prevenire ulteriori danni e garantire che le procedure legali siano avviate efficacemente. 

Turbativa d’asta e appalti pubblici

La turbativa d’asta ha un impatto significativo anche nel settore degli appalti pubblici. Accordi collusivi tra imprese partecipanti possono portare all’aumento artificiale dei prezzi o alla spartizione del mercato, compromettendo la concorrenza leale e causando danni economici alla pubblica amministrazione. Per contrastare tali pratiche, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha predisposto linee guida per aiutare le pubbliche amministrazioni a riconoscere e contrastare i fenomeni collusivi. 

Questi strumenti includono l’analisi dei comportamenti delle imprese durante le gare, come offerte identiche, ribassi sospettosamente bassi o la mancanza di concorrenza in specifiche aree geografiche. Inoltre, la normativa italiana prevede controlli rigorosi e sanzioni per le imprese coinvolte in turbative d’asta nel contesto degli appalti pubblici. Le conseguenze per tali pratiche vanno dalla revoca dell’aggiudicazione alla possibilità di essere esclusi da future gare pubbliche.

L’importanza della prevenzione e della trasparenza

Per prevenire la turbativa d’asta, è essenziale promuovere trasparenza e integrità nelle procedure di vendita e negli appalti pubblici. L’adozione di piattaforme digitali per la gestione delle aste e delle gare, ad esempio, riduce il rischio di interferenze esterne e migliora il monitoraggio delle transazioni. Anche la formazione del personale coinvolto nelle aste e negli appalti pubblici è cruciale per garantire che siano in grado di riconoscere e segnalare comportamenti sospetti. Infine, la collaborazione tra autorità, imprese e cittadini rappresenta un pilastro fondamentale per combattere questa tipologia di reato e tutelare il libero mercato.

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