Link copiato!
Link copiato!
case
Tasse, Imposte e Normative 30 ottobre 2024

Il diritto di abitazione è pignorabile?


Il diritto di abitazione costituisce una garanzia giuridica che consente a un soggetto di vivere all’interno di una proprietà. Cosa sapere.
author-avatar
Agnese Giardini

Collaboratrice esterna di Immobiliare.it

Il diritto di abitazione è una forma di tutela che consente a una persona di abitare in un immobile anche se non ne è il proprietario. Questo diritto è regolamentato dall’articolo 1022 del Codice civile italiano e garantisce all’avente diritto la possibilità di usufruire della casa per i suoi bisogni personali e familiari.

Tuttavia, a differenza del pieno possesso, tale diritto non conferisce la possibilità di vendere o affittare l’immobile a terzi.


LEGGI ANCHE: Qual è la differenza tra ipoteca e pignoramento immobiliare?


È pignorabile il diritto di abitazione?

Secondo la normativa vigente, il diritto di abitazione non è pignorabile né ipotecabile. Una volta registrato nei pubblici registri, questo diritto è opponibile ai terzi, incluso ai creditori del titolare del bene.

Ciò implica che, se un creditore volesse recuperare un debito, potrebbe sì pignorare l’immobile in questione, ma non potrebbe privare il titolare del diritto di abitazione della sua possibilità di continuare a vivere nella casa. Questo diritto rimane intatto anche nel caso in cui l’immobile venga venduto all’asta.

Cosa succede in caso di pignoramento della nuda proprietà

Quando si parla di diritto di abitazione, è importante distinguere tra questo diritto e la nuda proprietà dell’immobile. La nuda proprietà è la parte dell’immobile che può essere oggetto di pignoramento da parte dei creditori. Questo significa che, sebbene il diritto di abitazione non sia pignorabile, la nuda proprietà può essere soggetta a esecuzione forzata.

In pratica, ciò che accade è che il titolare della nuda proprietà potrebbe perdere il controllo dell’immobile, ma il titolare del diritto di abitazione continuerà a viverci finché il diritto rimane valido. 

Quando si può essere revocare il diritto di abitazione

Sebbene il diritto di abitazione rappresenti una protezione per chi vi risiede, esistono alcune eccezioni che potrebbero consentire ai creditori di contestare tale diritto. Uno dei principali strumenti legali utilizzati dai creditori è l’azione revocatoria. Attraverso questa azione, i creditori possono cercare di dimostrare che il diritto di abitazione è stato costituito in frode ai creditori, ovvero al fine di sottrarre il bene alla possibilità di recupero del credito.

L’azione revocatoria può essere avviata entro 5 anni dalla costituzione del diritto di abitazione. Se il creditore riesce a dimostrare che il diritto è stato creato con l’intenzione di eludere i creditori, il giudice potrebbe annullarlo, consentendo così il pignoramento dell’intero immobile.

Come proteggere il diritto di abitazione

Per evitare che il diritto di abitazione venga contestato, è importante costituirlo in buona fede e per ragioni legittime. È quindi essenziale documentare attentamente la costituzione del diritto e assicurarsi che non vi siano elementi che possano farlo apparire come un escamotage per sottrarre l’immobile alla giustizia

Newsletter
Iscriviti alla newsletter per tenerti aggiornato sulle nostre ultime news

Articoli più letti
Guide più lette
Google News Banner
Contatta la redazione
Contatta la redazione
Per informazioni, comunicati stampa e richieste scrivici a redazione@immobiliare.it