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Tasse, Imposte e Normative 24 febbraio 2025

Le key box nel mirino dei Comuni: nuove restrizioni per gli affitti brevi


Affitti brevi e sicurezza urbana: sempre più Comuni vietano le key box. Vediamo insieme in che modo.
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Ivan Meo

Articolista giuridico, collaboratore esterno di Immobiliare.it

Negli ultimi mesi, diverse amministrazioni comunali italiane hanno adottato misure restrittive nei confronti delle key box, i dispositivi utilizzati per la gestione automatizzata delle chiavi negli affitti brevi. Questi provvedimenti rispondono a esigenze di sicurezza pubblica e decoro urbano, mirando a regolamentare un fenomeno in forte crescita e a contenere i potenziali disagi per i residenti.

Firenze apre la strada con un divieto totale

Il Consiglio Comunale di Firenze ha recentemente introdotto un divieto assoluto per l’installazione delle key box su aree pubbliche o visibili da esse. Le nuove norme, integrate nel Regolamento di Polizia Urbana, prevedono sanzioni fino a 400 euro per chi non si adegua. 

Tuttavia, è concessa la possibilità di installare un solo tastierino per edificio, previa autorizzazione dell’assemblea condominiale. Gli utenti hanno un termine di dieci giorni dalla notifica del divieto per rimuovere le key box esistenti, pena l’intervento forzato delle autorità competenti.

Venezia e altre città seguono l’esempio

Anche Venezia sta valutando misure simili, con l’intento di rendere obbligatoria la consegna delle chiavi di persona da parte dei locatori. La città lagunare, già impegnata nella regolamentazione degli affitti brevi per limitare il turismo di massa, potrebbe presto adottare provvedimenti più stringenti in linea con quelli fiorentini.

Altre località turistiche, come Bologna, stanno monitorando la situazione e potrebbero intervenire con regolamenti analoghi. L’obiettivo è duplice: tutelare il tessuto sociale cittadino e garantire un’accoglienza turistica conforme alle normative vigenti.

Il Comune di Roma avvia l’operazione della rimozione massiva 

Anche il Comune di Roma è intenzionato a intervenire nei confronti delle keybox, avviando il 29 gennaio nel rione Monti un’operazione che prevede la rimozione di circa 100 dispositivi al giorno, grazie a una task force composta da 20 agenti della Polizia locale e 15 operai dotati di cesoie. 

L’iniziativa, fortemente voluta dall’assessore al Turismo, punta a eliminare un fenomeno considerato un danno per l’immagine della città e per la qualità dell’accoglienza turistica. L’intervento si articola in due modalità

La misura riguarda, in particolare, le aree tutelate dalla Carta Qualità e i beni riconosciuti come patrimonio UNESCO.

Per vitare sanzioni sarebbe auspicabile da parte degli amministratori di condominio diffidare i proprietari che installano keybox, segnalando le violazioni alla task force della Polizia locale. 

Dunque, per una gestione efficace della crisi abitativa e riequilibrare il mercato senza minare la coesione sociale della Capitale, degli interventi mirati sembrano necessari.

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