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Tasse, Imposte e Normative 13 dicembre 2024

Tares, cos’era e qual è la differenza con la Tari


Tares e Tari: in cosa consistono e quali sono le differenze tra queste tasse? Ecco un approfondimento in merito.
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Emanuele Bianchi

Ex collaboratore esterno di Immobiliare.it

Negli ultimi anni il sistema di tassazione sui rifiuti in Italia ha subito diverse modifiche, creando talvolta confusione tra i contribuenti. Approfondiamo insieme cos’era la Tares e come si differenzia dalla Tari, l’attuale tributo sui rifiuti.


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La Tares: una tassa di breve durata

La Tares (Tributo comunale sui rifiuti e servizi) è stata introdotta nel 2011 dal decreto “Salva Italia” ed è rimasta in vigore solo per l’anno 2013. Quest’ultima andava a sostituire due tributi preesistenti: la TIA (Tariffa di Igiene Ambientale) e la TARSU (Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani).

La Tares era un tributo comunale che serviva a finanziare non solo la gestione dei rifiuti (raccolta, trasporto e smaltimento), ma anche altri servizi comunali come l’illuminazione pubblica, la manutenzione stradale e i servizi di polizia municipale.

Caratteristiche della Tares

Come per la Tari, l’obbligo di pagare la Tares era a carico di chiunque occupasse o detenesse a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti. La tariffa era calcolata in base alla quantità e alla qualità dei rifiuti prodotti per unità di superficie, tenendo conto anche dell’utilizzo dell’immobile e dell’attività svolta al suo interno.

L’arrivo della Tari

Dal 1° gennaio 2014, la Tares è stata sostituita dalla Tari (Tassa sui rifiuti), introdotta dalla legge di stabilità 2014. La Tari, a differenza della Tares, si concentra esclusivamente sul finanziamento dei costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Fa parte dell’IUC (Imposta Unica Comunale), che comprende anche l’IMU (Imposta Municipale Propria) e la TASI (Tributo per i Servizi Indivisibili).

Differenze principali tra Tares e Tari

La principale differenza tra Tares e Tari risiede nella destinazione del tributo:

Inoltre, la Tares era una tassa unica, mentre la Tari è una componente dell’IUC, un’imposta più ampia che comprende anche altre tasse comunali.

Chi paga la Tari e quali sono le esenzioni?

Come per la Tares, il presupposto per il pagamento della Tari è il possesso o la detenzione di locali o aree scoperte che possono produrre rifiuti. Sono previste esenzioni Tari per:

I Comuni possono inoltre prevedere riduzioni per diverse situazioni, come ad esempio abitazioni con un solo occupante, abitazioni ad uso stagionale, fabbricati rurali ad uso abitativo e attività di prevenzione nella produzione di rifiuti.

Dunque, la Tares rappresenta una breve parentesi nella storia della tassazione sui rifiuti in Italia. Sostituita dalla Tari nel 2014, si differenziava da quest’ultima per l’inclusione nel tributo del finanziamento di servizi comunali indivisibili. Oggi la Tari si concentra esclusivamente sulla gestione dei rifiuti, garantendo la copertura dei costi di raccolta e smaltimento.

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