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Quanto si risparmia se non si lasciano gli elettrodomestici in stand-by
Utenze e Bollette 25 ottobre 2024

Quanto si risparmia se non si lasciano gli elettrodomestici in stand-by


Ridurre o eliminare il consumo energetico in stand-by può avere un impatto significativo sulla bolletta e contribuisce a un comportamento più sostenibile dal punto di vista ambientale.
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Caterina Vasaturo

Giornalista, collaboratrice esterna di Immobiliare.it

L’abitudine di lasciare gli elettrodomestici in modalità stand-by è comune in molte case, ma spesso si sottovaluta l’impatto che questa pratica ha sui consumi energetici e, di conseguenza, sulla bolletta. Spegnere completamente gli apparecchi elettronici può, infatti, rappresentare un guadagno significativo nel lungo periodo. Scopriamo, allora, quanto è possibile risparmiare, evitando di lasciare i dispositivi in questa modalità.

Cos’è lo stand-by

Prima di entrare nel vivo dei consumi energetici degli elettrodomestici in stand-by, è opportuno conoscere cosa s’intende per questa modalità. L’espressione si riferisce alla fase in cui un dispositivo non è in funzione, ma è pronto per essere riacceso in qualsiasi momento. Si tratta di una sorta di “riposo attivo”, che permette all’apparecchio di riprendere rapidamente le sue funzioni, senza dover essere riavviato completamente. Quasi tutti gli elettrodomestici hanno questa funzione, dai televisori ai computer, dai decoder alla console per i giochi, passando per il cellulare, la lavatrice, l’asciugatrice, il forno a microonde, la friggitrice ad aria e il climatizzatore.

Il consumo degli elettrodomestici in stand-by

Anche se inferiore rispetto al funzionamento normale, l’elettrodomestico in stand-by ha comunque un consumo energetico continuo. Per molti dispositivi, la potenza assorbita in stand-by varia tra 1 e 5 watt per ciascun apparecchio. Apparentemente, sembra un consumo minimo, ma moltiplicato per il numero di elementi in casa e per il tempo in cui restano inutilizzati, può diventare significativo. Il tasto del telecomando non basta per spegnerli davvero: occorre agire sugli interruttori esterni, per staccarli completamente dalla rete elettrica.

L’incidenza del consumo in stand-by sulle bollette della luce

In linea di massima, i “consumi fantasmi” (che variano, a seconda del numero dei dispositivi presenti in casa) incidono per l’8% in bolletta, grossomodo oltre 200 kilowattora all’anno, dunque circa 65 € in totale. La grandezza del dispositivo è indifferente: un televisore piccolo consuma in stand-by esattamente quanto quello grande (in un anno circa 9 kWh); la caldaia completamente spenta consente un risparmio di 1 kWh; un caricatore per smartphone lasciato nella presa può consumare fino a 7 kWh in un anno, mentre i climatizzatori mediamente 12 kWh all’anno. L’elettrodomestico che consuma di più in stand-by è il microonde, che assorbe fino a 3,6 W e raggiunge in un anno i 31 kWh (oltre i 10 €).

I consumi in stand-by e la legge

Non mancano norme sulla progettazione ecocompatibile degli apparecchi, nel rispetto dell’ambiente. La Commissione Europea nel 2023 ha chiesto ai produttori di adottare una serie di accorgimenti per la realizzazione degli elettrodomestici, stabilendo che dal prossimo maggio 2025 il consumo di energia degli apparecchi spenti non dovrà superare 0,5 W (valore che si ridurrà a 0,3 Watt nel 2027), mentre quello in modalità stand-by dovrà rimanere entro gli 0,8 W (per le asciugatrici il valore è di 1 W). 

In un’epoca in cui l’attenzione al risparmio energetico è sempre più importante, spegnere gli elettrodomestici anziché lasciarli in stand-by è una scelta intelligente: con un solo gesto risparmierai sulla bolletta elettrica e ridurrai l’impatto ambientale.

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