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Lombardia, da settembre un codice identificativo per le case vacanze

13 Febbraio 2018 Vacanze e seconde case

Un codice identificativo per le case vacanze in Lombardia. Lo prevede una legge regionale da poco approvata dal Pirellone, che mira a contrastare l’abusivismo nel settore e a tutelare l’imprenditoria dell’ospitalità lombarda.

Come funziona il Cir

Il codice identificativo di riferimento (Cir) sarà obbligatorio dal 1 settembre 2018 e sarà fornito al privato che metterà in affitto la casa. Servirà a identificare in modo univoco l’offerta e ad abbinarla a nome, cognome e codice fiscale dell’affittuario. Il Cir sarà inoltre inserito in una banca dati a cui avranno accesso i comuni lombardi e la polizia locale. La stringa alfanumerica sarà fornita nel momento in cui il proprietario della casa comunicherà al comune di appartenenza di aver iniziato ad affittare il proprio immobile per periodi di vacanza. Il codice dovrà essere pubblicato sia dal proprietario, sia dagli intermediari, come le agenzie immobiliari o siti internet. Chi non rispetterà la norma rischia di incorrere in una sanzione amministrativa da 500 a 2.500 euro.

La Lombardia come Parigi

La misura è simile a quella imposta dal municipio di Parigi ai proprietari di case affittate per turismo. La capitale francese ha infatti imposto di registrare l’attività e di esporre il numero sugli annunci, con l’obiettivo di far emergere i volumi del fenomeno dell’home sharing. In Italia anche la Sardegna ha, nei mesi scorsi, adottato una legge simile. “Le difficoltà dei comuni ad esercitare i controlli e l’enorme sproporzione tra le attività pubblicizzate e quelle comunicate agli enti locali ci ha indotto ad intervenire. Trasparenza, tutela dei turisti, della legalità e della leale concorrenza sono le ragioni che motivano il provvedimento, che sarà applicato con gradualità”, ha spiegato Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia.

di Giovanni Marrucci

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