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Com'è fatta la vera villa dei fratelli Menendez, protagonisti della serie Monsters su Netflix
Case, Ville e Condomini 25 ottobre 2024

Com’è fatta la vera villa dei fratelli Menendez, protagonisti della serie Monsters su Netflix


La villa dei Menendez a Beverly Hills: storia, caratteristiche e valore attuale.
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Emanuele Bianchi

Ex collaboratore esterno di Immobiliare.it

La serie Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story, incentrata sui fratelli Menendez, ha riacceso l’interesse per la lussuosa villa di Beverly Hills dove, nel 1989, avvenne uno dei crimini più sconvolgenti della storia americana. 

La vera villa dei Menendez, teatro dell’omicidio dei genitori José e Kitty Menendez, rappresenta un pezzo importante della vicenda, non solo per la sua rilevanza nel processo, ma anche per il fascino oscuro che ha sempre esercitato sugli appassionati di true crime.

La villa di Beverly Hills: una dimora di lusso

La casa, costruita nel 1927, sorge in una delle aree più prestigiose di Beverly Hills, nella contea Los Angeles, nel celebre distretto 90210. 

Inizialmente progettata in stile mediterraneo, la villa subì una grande ristrutturazione nel 1974 per mano del designer Mark Slotkin, amico della famiglia Menendez. Gli aggiornamenti resero l’abitazione una dimora di lusso con sei camere da letto, otto bagni e una superficie totale di oltre 840 metri quadrati. Tra gli elementi distintivi spiccano una piscina, un campo da tennis privato e una dépendance a due piani.

Il crimine che sconvolse l’America

L’acquisto della casa da parte di José Menendez nel 1988 per 4 milioni di dollari segnò l’inizio della permanenza della famiglia nella proprietà. Tuttavia, poco più di un anno dopo, la villa divenne teatro del delitto dei coniugi Menendez, uccisi a colpi di fucile dai loro stessi figli, Lyle ed Erik. 

Il crimine scosse l’intera nazione e rese l’abitazione tristemente famosa. Durante il processo, la casa stessa fu un elemento chiave: la testimonianza di Slotkin sull’insonorizzazione degli interni sollevò dubbi su alcune deposizioni, inclusa quella di una cameriera che sosteneva di aver udito le grida della famiglia.

La vendita e il destino della villa

Nonostante la fama negativa, la villa ha continuato ad affascinare. Dopo la condanna dei fratelli Menendez, la proprietà fu messa in vendita e acquistata nel 1993 dal produttore William Link, co-creatore di Murder, She Wrote, per una cifra mai dichiarata. Link vi abitò fino al 2001, quando decise di vendere la villa per 3,7 milioni di dollari a Sam Delug, imprenditore delle telecomunicazioni. Delug si occupò di una nuova ristrutturazione, mantenendo intatto l’aspetto esterno, ma rimodernando gli interni.

Il fascino oscuro e il valore attuale

La villa dei Menendez è rimasta sul mercato per diversi anni a causa dello stigma legato al crimine. Soltanto nel 2024, in coincidenza con l’uscita della serie Netflix, la casa è stata venduta per 17 milioni di dollari, un valore inferiore rispetto al prezzo richiesto inizialmente di 20 milioni. Nonostante ciò, si tratta di un prezzo nettamente superiore rispetto al suo valore post-crimine, quando fu venduta per 3,6 milioni di dollari a inizio anni ’90.

Oggi: un gioiello immobiliare con un passato oscuro

Oggi, la proprietà è un perfetto esempio di come il passato possa influenzare il valore di un immobile. Il suo fascino macabro è bilanciato dalla bellezza dell’architettura e dalle numerose comodità che offre. Dietro le alte siepi che la circondano, la villa presenta un ampio atrio con pavimenti in pietra calcarea, una sala da biliardo e un soggiorno con grandi finestre palladiane. La stanza in cui avvenne l’omicidio, un tempo studio, è stata trasformata in un moderno bar.

*Immagine in alto – credits to @Netflixita

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