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ballatoio
Case, Ville e Condomini 28 ottobre 2024

Cos’è il ballatoio e perché si chiama così


Ballatoio: non è un corridoio, non è un balcone, è un passaggio esterno tipico delle abitazioni popolari. La storia e le caratteristiche.
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Linda Compagnoni

Ex collaboratrice esterna di Immobiliare.it

Il ballatoio per molti versi è considerato il precursore di quello che oggi è il balcone. Nello specifico il ballatoio è un passaggio all’aperto, esterno all’edificio cui fa capo, ma accostato a una sua parete, proprio come un balcone. 

Vediamo insieme quali sono le caratteristiche e le differenze con il balcone.


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Balcone e ballatoio: quali sono le differenze?

Ecco quali sono le differenze:

Un po’ di storia

Le case a ballatoio sono una tipologia di edilizia prevalentemente popolare che compare per la prima volta in Italia tra il 1700 e il 1800, soprattutto al Nord.

Il ballatoio è una soluzione, pensata durante la grande industrializzazione del paese, volta alla costruzione di edifici capaci di sfruttare al massimo lo spazio a disposizione. L’obiettivo era creare delle abitazioni, con dei costi contenuti, nelle quali potessero vivere molte famiglie e sfruttare un ambiente esterno, altrimenti inutilizzato. 

Una caratteristica interessante del ballatoio

Secondo la giurisprudenza, il ballatoio non è una parte comune dell’edificio. Nonostante abbracci tutto l’edificio, il ballatoio appare come un elemento del palazzo (dunque comune a tutti), invece, seguendo le stesse regole del balcone, il ballatoio appartiene al proprietario dell’appartamento del quale è prolungamento.

Sono di proprietà del condominio solo i rivestimenti e gli elementi decorativi della parte frontale e di quella inferiore (le parti visibili da fuori), infatti l’estetica dell’edificio è un bene comune che aggiunge valore a tutti gli immobili presenti al suo interno.


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Perché il ballatoio si chiama così?

Il termine ballatoio deriva dal latino bellatorium, la galleria di combattimento strapiombante dal ciglio delle torri. Nel tempo questo termine, come spesso accade, si arricchì di nuovi significati arrivando a rappresentare prima una generica forma di pianerottolo sporgente e da qui, nel Medioevo, l’alto camminamento presente sulle mura, più comunemente conosciuto come “cammino di ronda”.

Da questo ultimo significato emerge chiaramente il passaggio che questo termine ha svolto in epoca contemporanea, passaggio che lo ha portato a definire non più il camminamento presente sui castelli bensì il passaggio esterno delle odierne abitazioni.

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