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Oma, lo studio di architettura guidato da Rem Koolhaas, lancia un nuovo e innovativo progetto che rivoluziona il concetto classico di ospedale: il distretto sanitario di Al Daayan, nel Qatar.
Possiamo immaginare tecniche diverse per realizzare ospedali? Invece di costruire in altezza, cosa succede se l’ospedale è una struttura bassa, concepita non come un edificio ma come un sistema composto da moduli che comprendono giardini?
A porsi questa domanda è Rem Koolhaas, nel progettare il distretto sanitario Al Daayan come un’architettura modulare che si pone in alternativa alle più classiche strutture ospedaliere, sul modello occidentale.
1,3 milioni di metri quadrati divisi fra l’Università del Qatar e la nuova Lusail City, dove ideare un modello architettonico al servizio della scienza e delle esigenze della medicina moderna. Oma ripensa il distretto sanitario Al Daayan, in Qatar, come una struttura modulare in grado di ospitare 1400 letti.
Ospedale universitario, accoglienza per donne e bambini e centro diagnostico, Al Daayan è in grado di cambiare e adattarsi alle varie funzioni: una serie di unità modulari a forma di croce, prefabbricate in loco, permettono alla struttura di essere riconfigurata secondo necessità.
L’edificio ospita al primo piano le strutture cliniche, mentre al pianterreno i letti per i pazienti in cura; tutto attorno giardini, una fattoria high-tech (con produzione locale di erbe medicinali) e un centro logistico dedicato e motori a energia solare, che permetteranno al distretto di essere energeticamente indipendente.
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