Situato a Palermo, Palazzo Ajutamicristo è un imponente edificio rinascimentale, simbolo della ricchezza e dell’influenza che la nobiltà siciliana esercitava in città nel tardo Medioevo.

La sua storia, intrisa di prestigio e di ospiti illustri, riflette l’importanza di Palermo come crocevia di culture e poteri nell’area del Mediterraneo.

Storia del palazzo Ajutamicristo

Il Palazzo Ajutamicristo fu commissionato da Guglielmo Ajutamicristo, barone di Misilmeri e di Calatafimi, tra il 1495 e il 1501. Guglielmo, banchiere di origine pisana, aveva accumulato una considerevole fortuna grazie al commercio di formaggi e cereali siciliani.

Stanco di risiedere nell’antico castello arabo di Misilmeri, decise di costruire una “domus magna” nella capitale siciliana, con l’intento di mostrare il suo successo economico e la sua posizione sociale.

Il progetto architettonico

Per la realizzazione del progetto, Guglielmo Ajutamicristo scelse di affidarsi al celebre architetto Matteo Carnilivari, noto per il suo lavoro sul Palazzo Abatellis, oggi sede della Galleria Regionale della Sicilia.

Carnilivari progettò un palazzo grandioso situato sulla strada di Porta Termini. Tuttavia, a causa dei costi elevati, il progetto originale fu parzialmente realizzato, ridimensionando la scala inizialmente prevista.

Ospiti illustri e avvenimenti storici

Nonostante le modifiche al progetto originale, Palazzo Ajutamicristo diventò un luogo di prestigio, ospitando ospiti illustri:

Perché si chiama Ajutamicristo?

Il nome “Ajutamicristo” è di origine pisana, formato dalle parole “aiuta” e Cristo” (che possono essere interpretate come augurio di fortuna e protezione divina), deriva direttamente dal fondatore Guglielmo Ajutamicristo. 

La trasformazione e l’evoluzione del palazzo

Nel 1588, il palazzo cambiò proprietà quando Margherita Ajutamicristo lo concesse a Francesco Moncada, primo principe di Paternò, in cambio di un canone annuo di 390 onze. Accordo che si trasformò presto in una cessione di proprietà.

Nei secoli successivi, il palazzo passò di mano più volte: nell’Ottocento fu venduto alle famiglie Calefati di Canalotti e Tasca d’Almerita. Il palazzo è oggi posseduto in parti uguali dalla famiglia Calefati e dalla Regione Sicilia.

Visitare Palazzo Ajutamicristo 

Palazzo Ajutamicristo è aperto al pubblico, ma le visite sono generalmente disponibili solo su prenotazione. Gli orari di visita sono dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 13:00.

È consigliabile contattare il palazzo in anticipo per confermare la disponibilità e prenotare la visita​.

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