Il Teatro Sferisterio di Macerata è uno dei monumenti più affascinanti e storicamente significativi delle Marche. Questa grandiosa costruzione neoclassica ha una lunga storia che risale alla prima metà dell’Ottocento.

Fu costruito tra il 1820 e il 1829 per volere di un gruppo di cittadini benestanti di Macerata, noti come i “Cento consorti“, il cui contributo è ancora oggi ricordato da un’iscrizione sulla facciata del teatro. Originariamente concepito come spazio per il gioco della palla col bracciale, lo Sferisterio è oggi celebre per la sua acustica eccezionale e per le rappresentazioni di opere liriche di fama internazionale.


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Perché si chiama Sferisterio?

Il nome “Sferisterio” deriva dal termine “sferisterio”, che indica un luogo destinato al gioco della palla col bracciale, un’attività molto popolare in Italia durante il XIX secolo, paragonabile per diffusione al calcio moderno.

Questo tipo di gioco richiedeva uno spazio aperto e ampio, circoscritto da pareti contro cui la palla poteva rimbalzare. Lo Sferisterio di Macerata fu progettato proprio per soddisfare queste esigenze, con un imponente muro di 18 metri di altezza e 88 metri di lunghezza, costruito addossato alle antiche mura medievali della città.

Questo muro serviva come confine del campo di gioco e anche come supporto strutturale e scenografico.

La costruzione dello Sferisterio

La progettazione dello Sferisterio iniziò sotto la direzione dell’architetto Innocenzi Salvatore, ma fu il giovane architetto Ireneo Aleandri a portare a compimento l’opera, definendone le caratteristiche architettoniche distintive.

L’arena, lunga 90 metri e larga 36, è circondata da due testate rettilinee collegate da un’ampia curva, delineata dal muro principale. L’interno del teatro presenta 56 colonne doriche in stile neoclassico, che separano i palchi, originariamente riservati ai membri dei Cento consorti e ai loro eredi.

Dallo sport allo spettacolo

Oltre al gioco della palla col bracciale, lo Sferisterio ha ospitato nel corso degli anni una varietà di eventi pubblici, tra cui feste popolari, parate equestri, manifestazioni politiche, circhi e perfino corride. Tuttavia, la svolta decisiva nella sua storia avvenne nel Novecento, quando un gruppo di maceratesi, ispirato dalle rappresentazioni all’Arena di Verona, intuì il potenziale acustico dello Sferisterio per l’opera lirica.

Nel 1921, il Conte Pieralberto Conti organizzò la prima rappresentazione di “Aida” di Giuseppe Verdi, che riscosse un successo straordinario con ben 17 repliche. Questo evento segnò l’inizio di una nuova era per lo Sferisterio, trasformandolo in un importante centro per la musica e l’opera.

L’Architettura neoclassica e l’acustica perfetta

Come accennato, lo Sferisterio di Macerata è rinomato non solo per la sua architettura ma anche per la sua acustica eccezionale. La struttura aperta e le dimensioni dell’arena, unite alla presenza delle colonne e del grande muro, creano un effetto sonoro naturale che amplifica le voci e la musica, rendendo ogni spettacolo un’esperienza unica.

Questa qualità acustica, insieme alla bellezza dell’illuminazione serale, contribuisce a creare un’atmosfera suggestiva e affascinante, che attira spettatori da tutto il mondo.

Lo Sferisterio oggi

Oggi, lo Sferisterio di Macerata è riconosciuto come uno dei principali teatri all’aperto d’Italia, secondo solo all’Arena di Verona per importanza e notorietà. Ogni estate, il Macerata Opera Festival attira migliaia di spettatori, presentando una serie di produzioni liriche di alta qualità.

Lo Sferisterio continua a essere un simbolo della città di Macerata, un luogo dove storia, arte e cultura si incontrano, offrendo agli spettatori un’esperienza indimenticabile

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