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Da sempre, Milano viene considerata il “laboratorio italiano del futuro“, la finestra tramite cui il nostro Paese si affaccia sul cambiamento, assorbendo le novità europee ed internazionali e declinandole secondo il nostro paradigma nazionale.
L’ennesima conferma di questo sistema arriva dall’ultimo progetto appena inaugurato in città.
Stiamo parlando di Superlab, già rinominato il “grattacielo orizzontale“, la nuova struttura che sorge in un’area di oltre 6.500 mq situata negli spazi degli uffici ex Breda, in viale Sarca 339.
Realizzato dallo studio Balance Architettura, il plesso è appena stato ultimato e presenta diverse peculiarità che, ad oggi, lo rendono davvero unico nel suo genere, in particolare per quanto riguarda la rigenerazione urbana, la sostenibilità e l’innovazione.
A Milano arriva il grattacielo orizzontale
Frutto di un investimento complessivo di circa 15 milioni di euro sostenuto dai due imprenditori torinesi Giorgio Fischer e Marco Chiono, Supelab è alto tre piani ma si sviluppa su oltre 100 metri di lunghezza.
Un’area gigantesca in cui troveranno posto uffici flessibili e porzionabili, in sezioni con ampiezza minima di 800 mq.
I materiali utilizzati per dare vita al “Grattacielo orizzontale” sono ferro, gomma e vetro, ossia quelli che venivano prodotti dalle aziende che qui operavano in passato. Per anni, infatti, la zona ha rappresentato il quartiere generale di colossi come Breda, Pirelli e VetroBalsamo.
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Rigenerazione e sostenibilità nel nuovo grattacielo Superlab
Il metodo impiegato per la realizzazione dello stabile vuole seguire un’impronta prettamente ecosostenibile: Superlab sarà al 100% carbon free e verrà alimentato con fonti rinnovabili, tramite i pannelli solari e il recupero delle acque piovane.
Per quanto riguarda gli interni, lo scheletro originario della struttura in metallo è stato rigenerato e al suo interno tutto verrà gestito “in maniera versatile e riconfigurabile, facilitando la collaborazione su un unico piano” come specificato dallo stesso imprenditore Giorgio Fischer.
*Immagini – Credits to Artribune.com