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La Bce ha posto una stretta che segnerà una svolta per il mercato immobiliare, con un cambiamento netto sull’andamento dei tassi variabili dei mutui (e non solo).
Sono stati, infatti, incrementati i tassi d’interesse e, di conseguenza, le rate subiranno un aumento.
Vediamo cosa succederà.
Tasso fisso e tasso variabile: cosa aspettarsi e cosa conviene di più
L’Eurirs (riferito al tasso fisso) e l’Euribor (variabile) vedranno una crescita dei parametri proporzionale all’aumento del costo del denaro.
Cosa conviene fare?
Un esempio/simulazione
L’incremento di 25 centesimi dell’Euribor porta la rata calcolata per un mutuo di 200 mila euro a 20 anni (con un tasso finora dell’1%) da 920 euro al mese di giugno ai 959 di luglio.
Come ovvio, nel caso in cui dovesse esserci un nuovo aumento dell’Euribor a settembre, anche la rata subirebbe un rialzo.
Le stime della Bce? Dal valore zero di quest’anno, si passerà all’1,3% nel 2023, e all’1,6% nel 2024.
Non diversa la situazione per l’Eurirs. Guardando, ad esempio, ai mutui della durata di 20 anni, l’indicatore va dallo 0,6% di gennaio 2022 all’1,6% di maggio. E, poche ore fa, era al 2,18%.
Ma chi sarà toccato da questi aumenti?
Chi ha un mutuo già da alcuni anni a tasso fisso può stare tranquillo. Le conseguenze della stretta dell’Ue toccano:
- i mutui a tasso variabile;
- le nuove accensioni a tasso fisso.
Le azioni dell’Unione Europea
Lo scorso 9 giugno, la presidente della Bce ha dichiarato che l’Unione interromperà l’acquisto di titoli degli Stati membri per rifinanziare il loro debito e che, a luglio, si verificherà un primo rialzo (di 25 punti base) dei tassi di interesse dell’Eurosistema (parliamo della Bce e delle Banche Centrali dei Paesi dell’Eurozona).
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Come far rallentare l’inflazione
L’idea di riportare l’inflazione al 2% circa, contro il record dell’8% a maggio, è legata al fatto che un basso costo del denaro metterebbe i cittadini nella condizione di farlo circolare in forma liquida, con un aumento del caro prezzi.
Al contrario, aumentando i tassi di interesse, sarebbero disponibili meno contanti e, quindi, l’inflazione rallenterebbe.
* Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.