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Il primo appuntamento per il tanto chiacchierato passaggio al digitale terrestre è arrivato: oggi, lunedì 3 gennaio, i televisori delle regioni del Nord Italia dovranno essere risintonizzati per continuare a vedere alcuni canali televisivi.
In ogni caso basterà seguire la procedura del proprio televisore, attendere qualche minuto per la ricerca delle frequenze e la ricezione dei programmi tv dovrebbe proseguire senza problematiche.
L’operazione è necessaria e segue in realtà un provvedimento di livello nazionale, secondo le tappe che sono state fissate dal Ministero dello Sviluppo economico, e che proseguiranno – interessando ovviamente altre aree della penisola – fino al 30 giugno 2022. Fino ad arrivare a un’altra metà già fissata sul calendario: gennaio 2023, quando, tra circa un anno da ora, lo standard di trasmissione e ricezione in modalità DVBT-2 sarà il solo fruibile a livello nazionale.
Nuovo digitale terrestre dal 3 gennaio: quali regioni riguarda
Dal 3 gennaio fino al 9 marzo saranno interessate dalla riorganizzazione delle frequenze Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia (a eccezione della provincia di Mantova) e le province di Piacenza, Trento e Bolzano. E sta invece per giungere a completamento al riorganizzazione delle frequenze che era già stata avviata in Sardegna il 15 novembre 2021: la data prevista per il termine delle operazioni è proprio il 4 gennaio 2022.
Il passaggio per le altre regioni
Dal 9 febbraio al 14 marzo sarà poi la volta della risintonizzazione per i televisori del Veneto, della provincia di Mantova, del Friuli-Venezia Giulia e dell’Emilia-Romagna.
Il processo proseguirà nelle regioni del Sud e in quelle del Centro Italia. Dal 1° marzo al 15 maggio 2022 saranno coinvolti i televisori di Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Marche. E dal 1° maggio al 30 giugno 2022 quelli di Liguria, Toscana, Umbria, Lazio e Campania.
Perché il passaggio al nuovo digitale terreste
Il passaggio alle nuove frequenze è stato voluto per migliorare la qualità visiva e dell’alta definizione; e nello stesso tempo anche per “liberare” le frequenze in banda 694-790 MHz, la cosiddetta “banda 700”, per i servizi mobili 5G.
In ogni caso, per coloro che dovranno adeguare il proprio apparecchio di casa alle nuove tecnologie è previsto – in alcuni casi – l’auto del cosiddetto Bonus Tv, il fondo da 68 milioni di euro approvato di recente con la nuova legge di Bilancio 2022.
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