Non solo case popolari. Il problema delle case vuote riguarda anche gli edifici non convenzionati, quindi gran parte del patrimonio immobiliare italiano. A rivelarlo è un recente studio condotto dall’ISTAT, dal quale emerge un dato sorprendente: circa 1 casa su 3 in Italia non è abitata.
Questo fenomeno mette in luce aspetti cruciali sulle dinamiche abitative del Paese e le sue implicazioni socioeconomiche. Problemi strutturali che sembrano sfuggire ai rapidi cambiamenti della società italiana. Cerchiamo di capire cosa sta accadendo e come si potrebbe arginare questo fenomeno.
Quante case vuote ci sono in Italia?
L’istituto statistico italiano ha rivelato un nuovo aspetto contradditorio dell’emergenza abitativa. In Italia, dove in alcune città l’offerta di soluzioni abitative è sempre più cara e insoddisfacente rispetto alle richieste, ci sono molte case non abitate, quindi vuote, spesso da ristrutturare o adeguare ai nuovi standard green. Dai dati dell’Indagine ISTAT emerge quanto segue:
- Percentuale di case abitate: circa 27,2% delle abitazioni;
- Dove sono le case disabitate: la maggior si trova al Sud e nelle Isole, con la Valle d’Aosta al primo posto;
- Età delle abitazioni: Il 56,3% delle case è stato costruito tra il 1961 e il 2000, mentre il 9,5% ha oltre 100 anni;
- Percentuale di case green: il 60% delle abitazioni non rispetta gli standard green, risultando poco efficienti dal punto di vista energetico, quindi più inquinanti e dispendiose, difficili da inserire nel mercato immobiliare senza i necessari adeguamenti;
- Cause: emigrazione verso le città, proprietà in gran parte di anziani, eredità non utilizzate;
- Conseguenze: degrado urbano, riduzione del valore immobiliare, problemi di sicurezza e salute pubblica.
Dove sono le case vuote in Italia
Le case non abitate si concentrano prevalentemente al Sud e nelle Isole, con la Valle d’Aosta che detiene il primato. Al contrario, la Lombardia presenta la maggiore densità abitativa, con 234,7 case per km quadrato, superando di gran lunga la media nazionale di 116,8.
Come sono le case italiane vuote
Il patrimonio immobiliare italiano è perlopiù datato. I numeri dello studio Istat ne sono la dimostrazione:
- Il 56,3% delle abitazioni è stato costruito tra il 1961 e il 2000, mentre il 9,5% ha oltre 100 anni;
- Le regioni italiane con le abitazioni più antiche sono Piemonte, Liguria e Toscana, dove la storicità degli edifici è un tratto distintivo ma spesso comporta sfide legate alla manutenzione e alla modernizzazione.
Ma la questione non riguarda solo la datazione delle abitazioni. Oltre a essere vecchie, molte delle case italiane non sono efficienti dal punto di vista energetico, per cui la transizione ecologica sembra un percorso a ostacoli. Secondo il rapporto, il 60% delle abitazioni non rispetta gli standard green, e necessita di importanti interventi di riqualificazione energetica.
Questo aspetto è particolarmente rilevante in un contesto di crescente attenzione alla sostenibilità ambientale, ed è in contraddizione rispetto agli incentivi e ai tanti stanziamenti elargiti con i numerosi Bonus e Superbonus in anni recenti.
Perché in Italia ci sono così tante case vuote?
Diverse sono le ragioni alla base dell’elevato numero di case non abitate. Tra queste, dai numeri Istat emergono le seguenti:
- emigrazione verso le città per motivi lavorativi e di studio, che lascia sguarnite le abitazioni nei piccoli centri e nelle aree rurali;
- molte abitazioni sono di proprietà di anziani o ereditate da famiglie che non vi risiedono stabilmente.
Il fenomeno delle case vuote ha importanti ripercussioni sull’economia locale e sul tessuto sociale. Da un lato, riduce la domanda di nuovi immobili, dall’altro contribuisce al degrado urbano e alla perdita di valore del patrimonio immobiliare. Le case disabitate possono anche diventare un problema per la sicurezza e la salute pubblica, favorendo situazioni di degrado e abbandono.
Quanti immobili sfitti ci sono in Italia?
L’altra faccia dell’emergenza abitativa riguarda le case sfitte. In Italia, secondo altri recenti dati ISTAT, ci sono circa 7 milioni di immobili sfitti. Questo dato rappresenta il 30% delle abitazioni censite nel Paese. Il mercato delle locazioni non appare al passo con i cambiamenti e i bisogni di una società sempre più dinamica e in movimento, dove quindi il concetto di fissa dimora sembra ormai in discussione. Le tante case non abitate potrebbero colmare queste lacune, ma le soluzioni al vaglio sono tante. Vediamo quali.
Come risolvere l’emergenza abitativa
Per affrontare il problema delle case vuote, sono necessarie alcune misure, già caldeggiate da esperti analisti. Ecco alcune proposte che animano l’attuale dibattito:
- politiche abitative e urbane mirate (ad esempio, opere di ripopolamento in comunità che rischiano di scomparire);
- interventi di riqualificazione urbana e piano casa per interventi più strutturali;
- incentivi fiscali per la ristrutturazione e l’uso delle abitazioni vuote;
- progetti di housing sociale;
- maggiore sostegno alla mobilità residenziale attraverso agevolazioni per giovani e famiglie.