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Quello della costruzione di edifici sempre più alti che svettano lungo la linea dell’orizzonte nelle metropoli è un argomento da sempre molto dibattuto, non solo da parte degli addetti ai lavori (ingegneri, architetti o esperti di design).
Il tema dei grattacieli, della loro altezza e di molti altri aspetti che riguardano la vivibilità degli esseri umani in quei contesti infrastrutturali torna ciclicamente di stretta attualità, quando vengono annunciate nuove smisurate costruzioni in giro per il mondo.
Per conoscere e approfondire ogni dettaglio legato ai palazzi più imponenti realizzati dall’uomo, occorre prima di tutto informarsi su quale sia la definizione ufficiale di grattacielo, in modo da avere una prima idea su cui basare qualsiasi considerazione successiva.
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Cosa significa vivere in un grattacielo
Secondo quanto riportato dai dizionari di lingua italiana, la nozione di grattacielo riguarda quegli edifici costituiti da almeno 15 piani abitabili dall’uomo e con un’altezza dichiarata che parta da una base compresa tra i 50 e i 70 metri.
Per quanto riguarda i materiali utilizzati dalle imprese edili, nonostante i molti progressi compiuti dagli esperti, ad oggi il più gettonato rimane il calcestruzzo.
Infatti, garantisce proprietà tecniche di resistenza e adattabilità che al momento non sono riscontrabili in nessun’altra soluzione affine.
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Perché scegliere di vivere in un grattacielo: i pro e i contro
Passando in rassegna l’elenco dei pregi e dei vantaggi dei piani più alti di un grattacielo, troviamo la qualità migliore dell’aria circostante e la possibilità di godere di una vista mozzafiato da una posizione privilegiata.
Dal punto di vista della sostenibilità ambientale, lo sviluppo verso l’alto degli immobili permette di evitare un ulteriore consumo di suolo e – di conseguenza – un impatto molto meno invasivo sulla stabilità del terreno e delle fondamenta dell’intera area in cui sorge l’edificio.
Esistono, però, anche diverse problematiche segnalate dai tecnici del comparto edilizio: in primis, il fatto che un grattacielo che supera i 100 metri di altezza risente in maniera molto più accentuata delle folate di vento e dei tremori causati dalle scosse sismiche (anche quelle più lievi) prodotte dai movimenti tettonici di placche e zolle sotterranee.