La Belladonna può stare in appartamento?

Apprezzata da moltissimi e considerata una delle piante più nobili tra quelle che possono decorare un giardino o una serra, la Belladonna ha bisogno di particolari attenzioni e accortezze per poter germogliare in maniera rigogliosa e abbondante. I suoi boccioli colorati, circondati da alti fusti verdi, sono un vero piacere per la vista e l’olfatto.

L’habitat naturale in cui la Belladonna può crescere al meglio è senza dubbio all’aperto, innestata in un terreno fertile, fresco e ben drenato. Per questo, chi desidera coltivarla all’interno di uno spazio chiuso deve sapere che le possibilità di riuscita non sono molte: ecco a cosa prestare attenzione.

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Come coltivare la Belladonna in casa

Appartenente alla famiglia delle Solanaceae, la Belladonna è parente stretta di piante molto velenose, ma anche di alcuni preziosissimi ortaggi come i pomodori, nonché delle patate. Utilizzata per secoli come rimedio per ferite e tagli e addirittura per combattere il malocchio, oggi viene scelta dai designer di esterni per decorare gli spazi dei giardini e delle aree verdi negli edifici e nei parchi pubblici. Più complicata, invece, la sua seminagione nelle abitazioni private.

In particolare, la criticità maggior nel far crescere una pianta di Belladonna in casa o sul balcone riguarda la sua strenua avversione alla siccità prolungata. Non solo questa pianta ha bisogno di essere innaffiata regolarmente e senza periodi di pausa, ma la base in cui si muovono le radici dev’essere anche ben composita e molto filtrabile.

L’acqua deve scorrere costantemente, senza ristagnare, mentre il vaso in cui viene innestata deve contenere un mix di pacciamatura di letame con terricciato di foglie e piccoli scarti vegetali. Solo così si possono replicare le condizioni più idonee che, altrimenti, si trovano solo nei prati e nei campi all’aperto.

Quando fiorisce la Belladonna seminata in casa e quando va esposta alla luce solare

Per avere maggiori possibilità di vedere la propria pianta di Belladonna fiorire e germogliare in quantità, occorre fare attenzione alla quantità di luce solare cui viene sottoposta. Infatti, per non rischiare di danneggiare i fusti e i boccioli, è bene evitare un’esposizione diretta ai raggi UV, preferendo una soluzione “di riflesso”, magari in penombra, dove la luce arriva a fasi alterne durante la giornata.

Al netto di tutte le indicazioni inserite, è bene ricordare che la Belladonna fiorisce durante i mesi primaverili, quando la stagione inizia a riservare giornate dalle temperature più miti e meno rigide. Per questo, se si adottano pazienza e dedizione nel curarla con tutti gli accorgimenti, la pianta può dare risultati molto soddisfacenti a partire dal mese di maggio, conservando un aspetto rigoglioso per tutta la durata dell’estate

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