Quanti gatti posso tenere in casa per legge?

Pelosi e combinaguai, affettuosi e indipendenti, i gatti sono compagni di vita di cui difficilmente potremmo fare a meno. Ma c’è un limite al numero di gatti che si possono tenere in casa? La risposta breve è che non esistono limiti rigidi imposti dalla legge italiana. Tuttavia, il numero di gatti che è consigliabile tenere in casa dipende da diversi fattori: le dimensioni dell’appartamento, le condizioni di vita, e il rispetto delle normative condominiali, laddove presenti.

È importante garantire agli animali uno spazio adeguato, un ambiente salubre e le cure necessarie per il loro benessere.

Spazio e benessere: le esigenze dei gatti

La normativa non stabilisce un numero fisso di gatti che si possono tenere in casa, anche se il benessere dell’animale è di certo una priorità. Ogni gatto ha infatti bisogno di spazi propri, dove potersi sentire tranquillo e al sicuro. È opportuno prevedere almeno un metro quadrato per gatto, oltre alla disponibilità di lettiere (una e mezza per gatto), giochi e stimoli che consentano al felino di esprimere il proprio istinto naturale. Mantenere l’ambiente pulito, offrendo la giusta cura e attenzione, è altrettanto fondamentale per evitare ai nostri amici domestici possibili stress o disturbi comportamentali.

Le regole in condominio

Vivere in un condominio comporta il rispetto di specifiche regole che facilitano la convivenza tra i residenti. L’adozione di gatti non può essere vietata, poiché il Codice Civile, all’articolo 1138, non permette di proibire la presenza di animali domestici nelle abitazioni private. Tuttavia, le assemblee condominiali possono introdurre regolamenti che riguardano l’uso degli spazi comuni, come cortili e giardini, per garantire la quiete e l’ordine.

Ad esempio, se un gatto provoca disturbo, come miagolii continui durante la notte, gli altri inquilini possono chiedere l’applicazione di misure più rigide, sempre nel rispetto delle norme di civile convivenza. Le limitazioni, dunque, riguardano principalmente il comportamento dell’animale e il suo impatto sulla qualità della vita degli altri residenti, non il diritto a tenerlo​.

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Quanti gatti si possono tenere in campagna?

In campagna, le normative tendono a essere più flessibili rispetto alle aree urbane per quanto riguarda il numero di animali che si possono tenere. Tuttavia, quando si tratta di colonie feline, queste sono regolate dalla Legge 281 del 1991, che tutela i gatti che vivono in libertà e stabilisce la gestione delle colonie. Una colonia felina è composta da due o più gatti che vivono stabilmente in un determinato territorio. Chi si occupa della colonia, solitamente un volontario, deve registrarla presso il comune o l’ASL competente, diventandone il referente responsabile.

I gatti delle colonie sono protetti e non possono essere allontanati dal loro habitat se non per comprovati motivi sanitari. L’autorità sanitaria locale è incaricata di sterilizzare gli animali e reintrodurli nel loro territorio. Inoltre, è vietato maltrattare o spostare i gatti di una colonia senza una giustificazione sanitaria​.

Esiste un limite al numero di animali domestici?

Anche se non esistono limiti precisi imposti dalla legge sul numero di gatti che si possono tenere in casa, la Corte di Cassazione ha stabilito che in casi estremi, il superamento di una normale tollerabilità da parte dei vicini può portare a risarcimenti. Soprattutto in presenza di rumori o eventuali odori causati da un numero elevato di animali. In alcuni casi, il limite suggerito per evitare possibili disagi è di sei animali tra cani e gatti. 

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