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Gli edifici che compongono il Nuovo Polo Chirurgico e delle Urgenze del San Raffaele hanno cambiato completamente quello che era il precedente aspetto dell’ospedale milanese. L’Iceberg, così è stato chiamato il nuovo progetto, proprio perché ricorda per forma e materiali un enorme blocco di ghiaccio, è stato ideato dall’architetto italiano Mario Cucinella con il suo team.
Il nuovo sviluppo architettonico del San Raffaele fa dimenticare l’aspetto precedente dell’ospedale, costituito da edifici anonimi degli anni Settanta, sovrastati dalla cupola del dipartimento di medicina molecolare, con annesso arcangelo dorato che, prima dell’Iceberg, emergeva prepotentemente anche per il suo aspetto kitsch.
Con una superficie di quasi 25 mila metri quadrati il nuovo polo chirurgico è stato concepito “per essere uno dei cardini funzionali della struttura ospedaliera la progettazione del nuovo edificio è però fortemente legata alla lettura del suo intorno” si legge nelle descrizioni che ne fa lo studio Cucinella.
L’edificio è formato da due grandi volumi che sono complementari tra loro sia sul piano architettonico che su quello funzionale: la piastra tecnica e la torre.
La piastra tecnica ospita le funzioni ospedaliere più importanti -come il blocco chirurgico, le terapie intensive e il pronto soccorso – e li esprime con un aspetto asciutto.
“Il nuovo polo chirurgico e delle urgenze – descrive lo studio Cucinella- viene concepito come un elemento improntato alla massima razionalità di layout, caratterizzato dalla gestione oculata degli spazi di collegamento verticali ed orizzontali e dal massimo sfruttamento della luce naturale per l’illuminazione dei collegamenti ipogei con una parte dell’Ospedale San Raffaele”.
Il secondo volume è la torre, che sovrasta la piastra tecnica, dove si trovano i reparti di degenza di studi medici e gli ambulatori, programmi meno rigidamente normati e che permettono un maggior grado di sperimentazione spaziale ed estetica.
L’intero complesso ha un andamento curvilineo: la piastra tecnica, con un solo livello sopra la quota del terreno, è pensata per assicurare flessibilità alle attività ospitate e garantire immediata accessibilità ai percorsi; la torre, invece, si presenta accogliente e sinuosa, punto di riferimento che accompagna gli utenti con la luce delle sue facciate e la leggerezza del suo volume.
I prospetti, sinuosi e affilati, di questo volume sono completamente vetrati e ritmati da sequenze di lamelle verticali a tutt’altezza, una soluzione già adottata da Cucinella in altre occasioni. Ne conseguono alcuni vantaggi sostanziali: la luce naturale penetra abbondante negli interni, in particolare nei soggiorni comuni, posti negli angoli dell’edificio, dove le lamelle si diradano; al contempo, queste ultime agiscono come schermo contro un soleggiamento eccessivo. Più innovativa è la natura attiva di questi elementi che, grazie al rivestimento catalitico al biossido di titanio, intrappolano e neutralizzano le molecole inquinanti presenti nell’aria, oltre a trasformare l’ozono in ossigeno. Una simile azione purificatrice, peraltro, è svolta anche dai rivestimenti selezionati per gli interni, soprattutto gres e ceramiche antibatteriche.