Immagina un periodo in cui l’Italia, fresca di unificazione, è alla ricerca di un’identità architettonica capace di riflettere il suo nuovo spirito nazionale. Il risultato? Un mix vivace e un po’ stravagante di neoclassicismo, eclettismo e un pizzico di barocco, che prende il nome dal re di allora, Umberto I.
L’uso audace di decorazioni elaborate, cornici intricate e una fusione di vari stili storici sono gli elementi che caratterizzano lo stile umbertino, i cui edifici si distinguono per grandiosità e fascino nostalgico.
Le architetture sembrano avere un tocco di opulenza e un carattere un po’ esuberante: vediamo insieme tutte le caratteristiche dello stile umbertino.
Stile umbertino: la storia
Lo stile umbertino prende il nome dall’omonimo sovrano Umberto I di Savoia, che ha regnato in Italia dal 1878 al 1900, anno del suo assassinio, in un periodo di grande trasformazione e modernizzazione per il Paese, in preda a una crescente urbanizzazione e industrializzazione.
Riprende varie caratteristiche dello stile Napoleone III, ma si distingue per il suo eclettismo e la sua monumentalità, combinando vari influssi stilistici, pur riflettendo il desiderio di creare un’identità architettonica nazionale.
Influenze e caratteristiche principali dello stile umbertino
Lo stile umbertino fonde elementi tipici del Rinascimento con caratteristiche proprie del Barocco, Neoclassicismo e alcuni tratti del gusto Liberty (Art Nouveau).
L’unione di vari stili architettonici è una delle peculiarità più evidenti e mira a creare edifici monumentali e rappresentativi, con un forte senso di grandiosità e ricchezza decorativa. Osservando i palazzi in stile umbertino puoi, infatti notare dettagli scultorei, stucchi, fregi e cornici, ornamenti ispirati a motivi classici, che, spesso, includono elementi come colonne, capitelli, archi e timpani.
Materiali, mobili e armonia
Anche l’impiego dei materiali è diversificato: pietra, marmo e laterizio sono combinati per creare contrasti cromatici. Le facciate in stile umbertino presentano rivestimenti in intonaco colorato o decorazioni in pietra artificiale.
I mobili, principalmente cassettoni con piani di marmo e specchiere, tavoli e sedie imbottite, comò e consolle con pregiate rifiniture, sono realizzati in legno di ciliegio, ulivo, rovere e noce massello. Ma ciò che ti colpirà dell’architettura umbertina è il forte senso di simmetria e proporzione, tipico del mondo classico. Le stesse facciate dei palazzi sono bilanciate, con elementi disposti in modo armonioso e ordinato.
Esempi di architetture umbertine
La rapida urbanizzazione nell’Italia del 19° secolo e il desiderio del nuovo governo nazionale di lasciare il segno hanno fatto sì che nelle principali città del Paese sia possibile imbattersi in complessi architettonici in stile umbertino, Roma fra tutte.
Nella Capitale, puoi ammirare gli edifici residenziali e istituzionali del quartiere di Prati, la facciata monumentale e riccamente decorata del Palazzo di Giustizia, noto anche come il “Palazzaccio”, la residenza privata del Villino Durante, e Palazzo Koch, attuale sede della Banca d’Italia in via Roma.
Passeggiando per Milano, visita il Palazzo della Borsa e la Stazione Centrale, strutture tipicamente umbertine, con le loro proporzioni grandiose e le decorazioni elaborate. Anche Torino, Firenze e Napoli presentano esempi notevoli di questo stile, che ha contribuito a definire il volto architettonico delle città italiane durante l’ultimo quarto del XIX secolo e i primi anni del XX.