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Case tradizionali in Cina
Architettura e Design 18 agosto 2024

Quali sono le principali caratteristiche dell’architettura giapponese?


Porte scorrevoli, verande e tanta natura anche nelle case delle grandi città. La casa in Giappone è un’oasi naturale nel caos di una metropoli.
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Nicola Teofilo

Giornalista, collaboratore esterno di Immobiliare.it

L’architettura giapponese è l’eterno equilibrio tra tradizione e ricerca della modernità. Alcuni elementi come il rispetto per la natura, o rituali come la cerimonia del tè, hanno dato ispirazione anche al design e alle architetture più tipicamente occidentali. Anche la bioedilizia, più orientata al rispetto dell’ambiente e all’efficienza sostenibile, trova linfa dalla cultura nipponiche orientale, grazie all’apertura verso i nuovi materiali naturali come il bambù. Scopriamo di più sull’architettura giapponese, dalle epoche imperiali alle influenze contemporanee. 

Quali sono le caratteristiche dell’arte giapponese?

L’architettura giapponese trova la sua principale fonte d’ispirazione nel naturalismo che contraddistingue l’arte più antica e aristocratica del Giappone. L’abitazione è il luogo dove si esprime al meglio la tradizione millenaria combinata all’innovazione moderna. In generale, ogni edificio giapponese non è solo una struttura, ma un’esperienza sensoriale

Questo è in sintesi l’universo dell’architettura giapponese: dai templi silenziosi immersi nel verde ai grattacieli avveniristici che svettano nei cieli delle metropoli, sfidando le placche tettoniche che sprigionano devastanti terremoti. L’architettura del Giappone è un continuo dialogo tra passato e futuro, natura e tecnologia. Questi elementi si possono notare dai grandi edifici più antichi, alle scelte degli arredi per la casa

Che siano abitazioni private o bagni pubblici, gli edifici giapponesi possono sembrare piccole e ordinate oasi di natura in mezzo al caos di una metropoli. 

Come sono costruiti gli edifici in Giappone

L’architettura giapponese vanta una storia millenaria, ma c’è un filo rosso che lega tutte le epoche, ossia il fascino capace di coniugare tecnologia, semplicità e raffinatezza. Dai templi antichi ai grattacieli moderni, gli edifici giapponesi riflettono spesso questa profonda armonia con la natura e un forte senso della cura estetica, non solo nell’edilizia ma anche nei rituali e nei comportamenti da tenere nella propria dimora, soprattutto quando ci sono ospiti in casa. 

Quali sono gli stili dell’architettura giapponese

Gli ordini e gli stili architettonici giapponesi si possono sintetizzare in due principali categorie, come illustrate di seguito:

Stile Shoin

Lo stile Shoin, emerso durante il periodo Heian, è caratterizzato da abitazioni che si affacciano su uno stagno, con pavimenti coperti da tatami. Le case in stile Shoin hanno una veranda che le circonda e un tokonoma, una nicchia per esporre opere d’arte o piante. Le stanze sono separate da porte scorrevoli, chiamate fusuma, influenzate dalla filosofia buddista.

Stile Shinden

Lo stile Shinden è più aristocratico e prevede una struttura centrale collegata a edifici sussidiari tramite corridoi aperti. Queste abitazioni, spesso costruite vicino ai laghi, mostrano una simmetria perfetta, lasciando spazi liberi e aperti, caratteristica distintiva di questo stile.

I materiali e le tecniche costruttive dell’architettura giapponese

Ancora oggi, gli architetti giapponesi utilizzano materiali tipici della corrente naturalista, come i seguenti:

La scelta del legno è sia estetica, che funzionale, dovuta principalmente alla sua capacità di mantenere freschezza in estate e trattenere calore in inverno, adattandosi perfettamente alle condizioni climatiche del Giappone. Infatti, le case sono spesso sopraelevate per favorire la circolazione dell’aria.

Le tecniche di costruzione si sono evolute nel tempo, abbracciando appieno la modernità. Questo slancio è evidente già negli edifici contemporanei e in quelli realizzati dopo la Seconda Guerra Mondiale. Sono costruzioni tecnologicamente avanzate, rispondono ai moderni standard antisismici e ecosostenibili, alla necessità di spazio dovuta all’alta densità di popolazione delle grandi metropoli che si sono sviluppate nella seconda metà del Novecento. Di fatto, i grattacieli, pur sviluppandosi in altezza, sono realizzati rispettando l’ambiente circostante, lasciando dunque intatta quella ricerca dell’armonia con la natura che ispira l’architettura giapponese sin dalle prime epoche imperiali.

L’Influenza della cerimonia del tè e la casa come rifugio dal caos

Per i giapponesi, la casa non è solo una proprietà, o dimora privata. Alcuni rituali, come la cerimonia del tè, ne sono una prova. Infatti, molte case dispongono di una stanza dedicata esclusivamente a questa cerimonia. Le sedie sono rare in questi ambienti separati da porte scorrevoli, poiché le persone e gli ospiti sono invitati a sedersi sui tatami durante i pasti.

L’engawa è un altro di questi ambienti tipici delle abitazioni giapponesi. Si tratta di una veranda coperta da un tetto spiovente; uno spazio per offrire rifugio dal mondo esterno. Il rifugio dal caos.

Case temporanee, ma ben salde alla tradizione

L’altro aspetto distintivo dell’architettura giapponese è la cultura dell’effimero. Questo elemento è portante nelle abitazioni civili, in genere progettate per durare al massimo 25 anni, stimolando così la creatività degli architetti, sempre al passo con i cambiamenti richiesti dalla modernità. 

La casa è come un passaggio in continuo mutamento, dove la disposizione degli ambienti può cambiare lasciando intatti gli elementi più tradizionali, come appunto l’engawa. Non è un caso che in Giappone, il prezzo dei terreni sia molto più alto rispetto al costo della casa stessa. Il terreno e gli elementi della natura sono le fondamenta stessa degli edifici. I continui richiami alla natura degli arredi e i giardini Zen ne sono la prova più evidente; possono cambiare e mutare tecnologicamente, ma l’obiettivo primario è l’eterna ricerca di un’armonia con la natura. 

L’armonia con l’ambiente

L’architettura giapponese moderna si sforza di mantenere l’armonia tra l’edificio e l’ambiente circostante. Nonostante l’aumento della popolazione e l’espansione delle grandi città, alcuni architetti come il celebre Fumihiko Maki hanno sviluppato opere di urbanizzazione attente alla ricerca di questa armonia.

Il “cocooning” è una tendenza giapponese che ispira architetti e interior designer di tutto il mondo. Consiste proprio nel ritagliare spazi interni alla propria abitazione, ben accoglienti e rilassanti, anche in contesti densamente urbanizzati. La casa diventa così rifugio dal caos esterno, il luogo dove ricercare l’essenza della natura. È questo elemento che tiene viva da secoli l’architettura giapponese: le radici salde alla tradizione, e il continuo slancio verso la modernità e l’innovazione.

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