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L’immancabile inquilino di ogni persona vissuta tra gli anni ‘50 e oggi, la televisione ha contribuito a plasmare la società in cui viviamo e ad apportare profondi cambiamenti al nostro modo di vivere. Ma chi ha inventato la televisione? Quando è nata?
Non è mai facile risalire all’origine di un’invenzione, basti pensare al telefono (attribuito a Meucci e Bell), alla lampadina o ad altri strumenti di uso quotidiano come la lavatrice. Anche nel caso del televisore sorge lo stesso interrogativo, ma dopo diversi approfondimenti e ricerche sembrerebbe che il primissimo progetto, una sorta di proto televisore, sia stato abbozzato dal tedesco Paul Gottlieb Nipkow, nel 1883.
Nonostante il progetto del proto televisore tedesco fosse d’avanguardia questo non ebbe molta fortuna attirando solo la curiosità delle piccole élite locali. Inoltre pare che il Disco di Nipkow, come venne soprannominato, presentasse numerosi limiti strutturali, anche sulla carta, al punto che non venne mai sviluppato neppure un prototipo, lasciando così il Disco solo su carta.
L’idea di Nipkow non fu del tutto priva di valore, anzi, fu fonte di ispirazione per lo scienziato scozzese John Logie Baird che apportò alcune modifiche al progetto iniziale. Egli grazie ai nuovi strumenti e alleultime tecnologie, era ormai il 1925, riuscì a trasmettere con successo delle immagini del suo fattorino, seppur sfocate e distorte.
Dopo le immagini sfocate del proprio fattorino gli esperimenti di Baird ebbero maggiore successo, tra il 1927 e il 1928 riuscì, infatti, a trasmettere immagini e brevissimi fotogrammi anche a grandi distanze: basti pensare che una prima trasmissione avvenne tra Londra e Glasgow, mentre una seconda tra Londra e New York. A questo punto i primi apparecchi iniziarono a essere commercializzati.
L’unico limite dell’invenzione di Baird fu l’estrema complessità del macchinario, causa principale di un costo non indifferente. Infatti, già alla fine degli anni ‘20 tale modello iniziò a cadere in disuso a vantaggio di una nuova tecnologia: l’elettricità, che nel 1927 permise all’inventore statunitense Philo Farnsworth di creare un prototipo di TV il cui funzionamento si basava sull’uso di raggi catodici convogliati in un apposito tubo. Nasce il tubo catodico e con esso, di fatto, la televisione contemporanea.