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La stufa a bioetanolo è tossica
Manutenzione e Pulizia 6 novembre 2023

La stufa a bioetanolo è tossica?


Le stufe a bioetanolo, molto gettonate in alcune aree soprattutto montane, suscitano ancora diversi dubbi e perplessità: ecco cosa sapere.
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Mario Mazzarò

Giornalista, ex collaboratore esterno di Immobiliare.it

In un periodo storico in cui i cittadini e le famiglie di tutta Italia sono alla perenne ricerca di una modalità per risparmiare sul riscaldamento di case e appartamenti, si moltiplicano le opinioni sui diversi sistemi domestici da adottare per affrontare i mesi più freddi della stagione invernale.

In particolare, negli ultimi anni si sente parlare spesso dei cosiddetti camini a bioetanolo, molto gettonati in alcune aree specifiche del Paese (ossia quelle dell’arco alpino, prealpino e degli Appennini), ma ancora avvolti da una coltre di dubbi e perplessità. Facciamo chiarezza su vantaggi e criticità di questa tipologia di impianto.

Cos’è il bioetanolo e come funzionano i camini alimentati con questo combustibile

Innanzitutto è bene sapere cos’è il bioetanolo, come viene prodotto e dov’è possibile acquistarlo. Realizzato tramite un processo di fermentazione degli scarti vegetali, questo particolare combustibile ha l’indubbio vantaggio di risultare completamente ecosostenibile a livello di salvaguardia climatica: difatti, durante la sua bruciatura, non viene rilasciata alcuna sostanza tossica che possa in qualsiasi modo impattare sull’ambiente.

Anche qui, occorre fare una precisazione: ad oggi, vengono immesse sul mercato decine di varietà differenti di bioetanolo. Di conseguenza, non è possibile affermare con certezza che tutte le forniture acquistabili abbiano le stesse caratteristiche. Per questo, nel momento in cui ci si reca dal rivenditore per comperare il combustibile, è bene farsi assistere da qualcuno di esperto, che possa indicare la qualità migliore del prodotto.

Il bioetanolo è dannoso per l’uomo e per l’ambiente?

Il parametro per verificare la validità del bioetanolo (oltre al prezzo, che non deve mai essere troppo basso per non incorrere in combustibili scadenti) è quello relativo alla concentrazione alcolica, che dovrebbe essere sempre attorno al 96%. Per accertarsene, è sufficiente leggere con attenzione le informazioni riportate sull’etichetta o sulla fattura rilasciata a seguito del pagamento.

Fatte tutte queste precisazioni e verificata la validità dell’impianto con l’aiuto di una ditta specializzata, possiamo affermare con relativa tranquillità che i camini a bioetanolo rappresentano un metodo di riscaldamento sicuro ed efficace. Normalmente, anche nel momento del suo massimo utilizzo, non vengono rilasciati fumi o odori spiacevoli all’interno dell’abitazione, cosa che invece non è possibile sostenere per gli altri sistemi domestici più diffusi.


LEGGI ANCHE: Qual è la differenza tra camino a bioetanolo e camino elettrico?


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