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Cosa fare per arrivare in classe energetica E entro il 2030
Ristrutturazione 12 ottobre 2025

Cosa fare per arrivare in classe energetica E entro il 2030


Dal 2030 gli immobili dovranno raggiungere almeno la classe energetica E: ecco come intervenire per adeguarsi alla normativa.
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Agnese Giardini

Collaboratrice esterna di Immobiliare.it

Il percorso verso la neutralità climatica delineato dall’Unione Europea è stato ridefinito con la nuova Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (EPBD, Direttiva UE 2024/1275), approvata nel 2024 e pubblicata in Gazzetta Ufficiale l’8 maggio dello stesso anno. Il testo non stabilisce più l’obbligo per tutte le abitazioni di raggiungere la classe energetica E entro il 2030, ma introduce obiettivi nazionali di riduzione dei consumi medi di energia primaria: del 16% entro il 2030 e del 20–22% entro il 2035, con almeno il 55% del risparmio ottenuto intervenendo sugli edifici con le prestazioni peggiori. 

Parallelamente, dal 2030 tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero, segnando un passaggio cruciale nella strategia europea di decarbonizzazione. Poiché il patrimonio edilizio è responsabile di circa il 40% dei consumi energetici dell’Unione, il miglioramento delle prestazioni non ha solo un valore ambientale ma anche economico: edifici più efficienti significano bollette più basse, maggiore valore immobiliare e migliori condizioni di comfort abitativo.

APE e diagnosi energetica per capire da dove si parte

Per impostare correttamente un piano di interventi è necessario partire da una fotografia dello stato energetico attuale dell’edificio, così da comprendere in che misura l’immobile rispetti i parametri di efficienza richiesti. L’Attestato di Prestazione Energetica (APE) fornisce una prima classificazione basata sui consumi e sulle caratteristiche costruttive, mentre una diagnosi energetica più approfondita, redatta da un tecnico specializzato, consente di individuare dispersioni, inefficienze e potenzialità di miglioramento. I documenti sono quindi indispensabili per valutare le priorità d’intervento, stimare i consumi effettivi e definire con precisione la classe di partenza da cui muovere il percorso di riqualificazione.

La roadmap degli interventi

Il passaggio a una classe energetica superiore non avviene in un unico step, ma richiede una pianificazione graduale. Una roadmap ben costruita consente di bilanciare costi e benefici, programmare le spese nel tempo e sfruttare gli incentivi disponibili. In genere, si parte da interventi meno invasivi e più economici per arrivare progressivamente a lavori strutturali, evitando spese inutili e garantendo coerenza tra i diversi interventi.

Gli interventi “quick win”

Le prime azioni da intraprendere sono spesso quelle meno onerose, ma già in grado di ridurre i consumi. Tra queste rientrano la sigillatura delle finestre e delle porte, la coibentazione di cassonetti e tubature, la regolazione degli impianti esistenti e la riduzione delle dispersioni attraverso materiali isolanti facilmente applicabili. Questi interventi, detti “quick win”, permettono di ottenere miglioramenti immediati senza grandi investimenti.

Isolamento dell’involucro: cappotto, tetto e ponti termici

L’applicazione di un cappotto termico esterno, l’isolamento del tetto o del sottotetto e l’eliminazione dei ponti termici sono tutti interventi che incidono direttamente sul fabbisogno energetico invernale ed estivo. Sebbene comportino costi maggiori e lavori più complessi, consentono un salto di più classi energetiche in un unico intervento.

Quando conviene sostituire serramenti e vetri

Vetri singoli o infissi datati non garantiscono tenuta né qualità acustica degli ambienti. La sostituzione con finestre a doppio o triplo vetro basso emissivo, dotate di telai isolanti, permette di ridurre le perdite di calore e migliorare le prestazioni energetiche complessive. Conviene intervenire soprattutto se i serramenti hanno più di vent’anni o presentano segni evidenti di usura.

Caldaia a condensazione o pompa di calore?

Nell’efficientamento energetico di un’abitazione, l’impianto di riscaldamento resta uno degli aspetti più determinanti. Sostituire una vecchia caldaia con un modello a condensazione o con una pompa di calore elettrica è spesso il passaggio che consente di tagliare più drasticamente i consumi. La scelta dipende dalle caratteristiche dell’edificio e dal livello di isolamento già raggiunto: nelle case ben coibentate, la pompa di calore permette di ridurre quasi del tutto l’uso di combustibili fossili, soprattutto se abbinata a un impianto fotovoltaico.

Controllo e termoregolazione: valvole, cronotermostati e domotica

Anche la regolazione dell’impianto ha un impatto decisivo sui consumi. L’installazione di valvole termostatiche, cronotermostati intelligenti e sistemi di domotica permette di gestire meglio la temperatura, evitando sprechi e migliorando il comfort. Le tecnologie smart consentono di monitorare i consumi in tempo reale e di regolare l’impianto anche da remoto, garantendo un risparmio annuo significativo.

Energie rinnovabili a supporto

L’integrazione di fonti rinnovabili è ormai una scelta strategica: un impianto fotovoltaico abbinato a un sistema di accumulo consente di ridurre la dipendenza dalla rete, mentre il solare termico copre parte del fabbisogno di acqua calda sanitaria. Inoltre, la nascita delle comunità energetiche rinnovabili offre nuove opportunità di condivisione dell’energia prodotta localmente, abbattendo costi e migliorando la sostenibilità del quartiere.

Ventilazione e qualità dell’aria

Un edificio efficiente deve garantire anche una buona qualità dell’aria interna, i sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC) permettono di ricambiare l’aria senza disperdere calore, evitando muffe e condense. Si tratta di un intervento spesso sottovalutato, ma fondamentale per coniugare efficienza energetica e comfort abitativo.

Condomini e vincoli: come coordinare lavori, tabelle millesimali e autorizzazioni

Nei condomini il percorso di efficientamento è più complesso perché richiede decisioni condivise. La realizzazione di cappotti termici, il cambio di impianti centralizzati o l’installazione di rinnovabili devono essere approvati in assemblea, con ripartizione delle spese in base alle tabelle millesimali. Inoltre, occorre rispettare vincoli paesaggistici e urbanistici, che possono influire sulla scelta dei materiali o sull’aspetto esterno dell’edificio.

Monitoraggio dei consumi

Dopo aver completato gli interventi di efficientamento, monitorare i consumi diventa essenziale per verificare l’efficacia delle soluzioni adottate. I contatori intelligenti e i sistemi di monitoraggio energetico consentono di analizzare in tempo reale l’andamento dei consumi e di individuare eventuali sprechi. A livello tecnico, il miglioramento si misura attraverso l’indice EPgl, che rappresenta la quantità di energia necessaria per soddisfare i fabbisogni complessivi dell’edificio. Un valore EPgl più basso corrisponde a una classe energetica più alta, e quindi a un’abitazione più efficiente, meno costosa da gestire e con minori emissioni. L’aggiornamento dell’APE dopo gli interventi certifica ufficialmente questo salto di qualità, attestando il risparmio energetico e la nuova classe raggiunta.

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