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Il 13 febbraio si festeggia il World Radio Day, la giornata mondiale della radio, istituita dalle Nazioni Unite nel 2012.
Un oggetto che tutti hanno dato per vinto diverse volte – la prima con l’arrivo della televisione – ma che in realtà nonostante la sua lunga carriera iniziata alla fine del 1800 negli anni non ha mai perso il suo appeal e continua a essere ancora uno dei media più accessibili al mondo e il canale più importante per la diffusione della musica. Una fonte di informazione e di svago insostituibile che sembra davvero non invecchiare.
Chi ha inventato la radio
Anche se furono in molti a contribuire alla sua realizzazione, l’invenzione della radio è legata principalmente al russo Aleksandr Stepanovič Popov e all’italiano Guglielmo Marconi, che nello stesso periodo lavorarono – individualmente, ciascuno per proprio conto – alla progettazione di uno strumento in grado di inviare e ricevere segnali anche a notevoli distanze.
Fu però Guglielmo Marconi a brevettare la radio per la prima volta: era il 5 marzo del 1896 e lo fece a Londra, dove si era trasferito per motivi di studio.
Un’invenzione che cambiò il mondo e che, nel 1909, gli valse il premio Nobel per la fisica.
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La prima trasmissione radiofonica in Italia
In Italia, la prima trasmissione radiofonica risale al 6 ottobre del 1924. Quel giorno, infatti, partirono ufficialmente le trasmissioni dell’URI – Unione Radiofonica Italiana, che iniziarono con l’annuncio dei programmi effettuato dalla conduttrice Maria Luisa Boncompagni.
Le radio di design di Brionvega
Compagna di milioni e milioni di persone nel mondo, presente in quasi tutte le case, la radio è stata spesso ed è ancora oggetto della creatività di designer e aziende.
Una tra tutte è Brionvega, storico brand di elettronica di consumo – ancora in attività – che con la collaborazione dei più noti creativi ha dato vita a veri e propri oggetti di culto.
Come la radio a transistor TS502, meglio nota come radio Cubo: a disegnarla, nel 1964, furono il tedesco Richard Sapper e l’italiano Marco Zanuso, con l’idea di dare vita a un oggetto funzionale da integrare nell’ambiente domestico, da esibire e non nascondere.
Diventata subito celebre per il suo connubio di affidabilità, facilità d’uso, design, tecnologia e vivacità cromatica, è ancora oggi uno degli oggetti di design più apprezzati e desiderati.
Ed è ancora in produzione, seppur con prezzi non proprio accessibili, anche un’altra icona firmata Brionvega: Radiofonografo, un apparecchio musicale antropomorfico – con tanto di occhi, naso e bocca “disegnati” da manopole e pulsanti – ideato nel 1965 dai fratelli Pier Giacomo e Achille Castiglioni.