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Razionalizzare Superbonus e bonus edilizi: l’obiettivo del Governo Meloni riceve ulteriore conferma attraverso l’inserimento nel DEF (Documento di Economia e Finanza), all’interno del quale sono state annunciate azioni di riordino.
L’impatto dei bonus casa sul PIL
Il deficit pubblico si è attestato all’8% del PIL e non a un valore prossimo a quello dell’obiettivo programmatico del 5,6%.
Il DEF sottolinea che la recente riclassificazione dei crediti fiscali legati a Superbonus e bonus edilizi da parte di ISTAT, in accordo con Eurostat, ha comportato il passaggio dal criterio di cassa a quello di competenza, determinando un forte peggioramento dell’indebitamento netto del 2022.
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In arrivo il riordino per Superbonus e bonus edilizi
Superbonus e bonus edilizi hanno avuto costi superiori rispetto a quanto previsto, tanto che il Governo ha scelto di ridurre al 90% l’aliquota del Superbonus per il 2023.
Non solo: sono state stoppate anche le opzioni di cessione del credito e sconto in fattura alternative alla fruizione diretta del Superbonus e dei bonus edilizi.
Tra gli altri interventi del Governo troviamo l’introduzione di misure atte a sostenere le imprese con crediti fermi nei cassetti fiscali e in crisi di liquidità.
Nello specifico si tratta delle seguenti misure: il cosiddetto “spalma crediti” che offre:
- la possibilità di beneficiare delle detrazioni del Superbonus in 10 anni;
- la compensazione con debiti previdenziali e assistenziali;
- la possibilità di avvalersi della remissione in bonis anche in assenza di un contratto con la banca acquirente del credito.
Previsioni per il futuro
Sempre attraverso il DEF, il governo ha fatto sapere di essere intenzionato a fermare l’azione di Superbonus e bonus edilizi attraverso logiche emergenziali, basate su proroghe di anno in anno, per dare invece spazio a una revisione degli incentivi edilizi, che possa unire la spinta all’efficientamento energetico e antisismico degli immobili, con la sostenibilità dei relativi oneri di finanza pubblica e l’equità distributiva.