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Mettendo a confronto le rate di chi ha aperto un mutuo a tasso fisso a maggio 2021 con quelle di chi lo sta avviando oggi, a solo un anno di distanza, è evidente l’aumento della rata che varia, in base ai contesti, tra il +11% e il +14%.
L’Eurirs e l’aumento dei tassi fissi
Negli ultimi due anni oltre il 90% di chi ha aperto un mutuo ha scelto il tasso fisso promuovendo così la crescita del mercato della casa.
Diversamente, oggi stiamo assistendo a un’impennata dei tassi fissi dovuta alla salita dell’Eurirs (tasso interbancario, sotto il controllo della Federazione bancaria europea, che varia giornalmente). L’Eurirs ha diverse durate:
- lunedì 9 maggio, quello a 20 anni è giunto a sfiorare il 2% per poi calare dello 0,1 martedì 8;
- il costo del trentennale è calato, ma le banche, caricano comunque uno spread maggiore sui prestiti più lunghi.
Mutuo a tasso variabile: conviene?
L’attuale situazione crea problemi sia a chi desidera comprare casa sia a chi vuole vendere.
I tassi variabili potrebbero aiutare a sbloccare la situazione?
Si potrebbe pensare di si, effettivamente oggi i mutui a tasso variabile offrono ancora condizioni molto vantaggiose.
Per fare un esempio, un mutuo da 200mila euro per una casa da 250 oggi verrebbe concesso a un tasso variabile di 0,75% con rate da 630 euro, ben 160 in meno rispetto all’opzione mutuo fisso.
Scattando una fotografia sull’oggi, il tasso variabile sembra decisamente conveniente ma, prima di scegliere per questa soluzione, è sempre meglio considerare attentamente, nei margini del possibile, quanto si potrebbe essere in grado di far fronte a un incremento dei tassi.