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Non una semplice bevanda: il caffè per gli italiani è molto di più. È un vero e proprio rito che si tramanda da generazioni; è consolidata routine per iniziare la giornata, è occasione di pausa e socializzazione ed è momento di convivialità.
E anche se le abitudini stanno cambiando e molte persone oggi a casa utilizzano le macchine per capsule e cialde, restano tantissimi gli italiani che ancora preferiscono il caffè preparato con la classica moka. Un oggetto che accomuna un intero Paese, visto che quasi ogni famiglia ne possiede almeno una e che si tratta di un’invenzione made in Italy.
Quando è stata inventata la moka
Quest’anno la moka compie novant’anni. Era il 1933, infatti, quando venne inventata dall’imprenditore Alfonso Bialetti, che una decina di anni prima aveva aperto a Crusinallo, piccola frazione del comune di Omegna, in Piemonte, un’officina per la produzione di semilavorati in alluminio che poi trasformò nella Alfonso Bialetti & C. Fonderia in Conchiglia: un atelier per lo studio, la progettazione e la realizzazione di prodotti finiti.
L’uomo ebbe la geniale intuizione che portò alla nascita della moka osservando alcune lavandaie che facevano il bucato con la lisciveuse: un recipiente da riscaldare sul fuoco, con un tubo d’acciaio al centro in cui venivano messi i panni, che sfruttava l’ebollizione dell’acqua. Si chiese se avesse potuto usare lo stesso sistema con il caffè. Iniziò così la produzione della Moka Express: la celebre caffettiera dalle linee squadrate con la forma a otto lati, eccellente esempio di Art Déco. Tra il 1936 e il 1940 Bialetti ne produsse circa 10mila pezzi all’anno.
Il significato della parola moka
Con l’invenzione della moka, Alfonso Bialetti ha rivoluzionato il modo di preparare il caffè a casa. Ma da dove nasce esattamente questa parola? Il nome non è casuale e deriva dalla città di Mokha nello Yemen, sulle coste del Mar Rosso: una delle prime e più rinomate aree di produzione del caffè.
La moka Bialetti in tv e nei musei
Per molti anni la moka è stata associata principalmente a Bialetti, che subito dopo l’invenzione ne è diventato uno dei principali produttori. Una notorietà, quella dell’azienda, che nel tempo si è consolidata anche grazie alla pubblicità durante Carosello, il noto programma televisivo pubblicitario andato in onda sulla Rai dal 1957 al 1977, e grazie all’Omino con i Baffi, la celebre mascotte della moka disegnata dal fumettista Paolo Campani. Ma la moka Bialetti è stata esposta anche nei più importanti musei del mondo, tra cui il Design Museum di Londra, la Triennale di Milano e il MOMA di New York.
La moka oggi
Ancora adesso la Moka Express è uno dei simboli italiani più conosciuti nel mondo. Negli anni Bialetti ne ha perfezionato il design caratteristico ma mantenendone sempre invariate le caratteristiche funzionali, come la caldaia ottagonale in alluminio, la valvola ispezionabile e il filtro. Oggi ci sono diversi modelli, anche colorati e in edizione limitata.