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Capita di frequente che nei condomini sorgano questioni e attriti tra i residenti che riguardano la tranquillità e il quieto vivere. Soprattutto nelle realtà in cui si concentra un alto numero di appartamenti, non è mai semplice giungere ad un equilibrio che accontenti tutti i condòmini, siano essi proprietari o affittuari.
Il vicino di casa disturba con il suono di uno strumento: cosa fare per fermarlo
Uno dei problemi che più di frequente viene segnalato quando sorge il malcontento è quello relativo all’utilizzo di strumenti musicali da parte di un condòmino.
Dalla chitarra alla batteria, il suono di chi vuole esercitarsi all’interno delle mura domestiche rischia di diventare elemento di conflitto tra il diretto interessato e le persone presenti nelle abitazioni più vicine. Questo avviene soprattutto quando la musica viene emessa ad un volume molto alto, in maniera prolungata e durante le ore in cui invece dovrebbe regnare il silenzio.
Ma cosa possono fare i condòmini per risolvere il problema ed impedire all’individuo in questione di suonare? La normativa attualmente vigente pone una differenza sostanziale tra due diverse situazioni, indicando le relative contromisure da adottare per bloccare il suono e fermare il disturbo per gli abitanti dell’immobile.
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Segnalazione e diffida: cosa si può fare se il vicino suona uno strumento fuori dall’orario previsto
Per prima cosa, occorre tentare di instaurare un dialogo con il “musicista”, facendogli comprendere il disturbo che una reiterata attività sonora può causare al resto dei condòmini. Se però la persuasione non va a buon fine, bisogna capire quanti siano i residenti che esprimono la volontà di fermare la musica.
Infatti, se il disagio coinvolge tutto il complesso residenziale, allora è sempre possibile rivolgersi alle forze dell’ordine con una segnalazione per disturbo della quiete pubblica. In questo caso diventa compito dei carabinieri o della polizia quello di avviare un procedimento penale nei confronti del soggetto interessato.
Cosa diversa invece si verifica quando il suono degli strumenti arrechi un danno solamente alle unità abitative adiacenti. In questo caso la segnalazione alle forze dell’ordine non è uno strumento utilizzabile per risolvere la situazione.
Infatti, come stabilito dai giudici della Corte di Cassazione, se l’attività musicale infastidisce solamente gli appartenenti attigui, i relativi proprietari possono procedere con una diffida nei confronti del responsabile. Ma la questione può anche finire in tribunale nel caso in cui la persona interessata si rifiuti di smettere: in quella sede, sarà compito della giustizia accertarsi sul reale stato delle cose ed individuare eventuali danni provocati dal suono emesso.
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.