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I tassi dei mutui aumentano? Sì, ma la Banca d’Italia non si dimostra eccessivamente preoccupata e spiega il perché nel suo rapporto sulla stabilità finanziaria. A tranquillizzare l’istituto centrale il fatto che la percentuale di mutui a tasso fisso è del 60 per cento.
Negli ultimi mesi è stato però registrato un aumento della diffusione di mutui a tasso variabile, questo sia per politiche interne degli istituti di credito sia per il desiderio dei soggetti di partire con rate più contenute.
Il rapporto di stabilità finanziaria della Banca d’Italia
Ma che cos’è il rapporto di stabilità finanziaria della Banca d’Italia? Si tratta della principale pubblicazione di analisi del settore finanziario italiano della Banca.
Al suo interno si trovano sia informazioni sulle condizioni del sistema finanziario inquadrate nel contesto macroeconomico e finanziario mondiale sia sui principali fattori di rischio di origine interna e internazionale, con annesse valutazioni sul possibile impatto che potrebbero avere. Il rapporto di stabilità finanziaria viene redatto ogni sei mesi dal 2012.
Rischi limitati e un confronto con l’Europa
Nel rapporto stabilità finanziaria della Banca d’Italia si ipotizza che un aumento di due punti percentuali di un mutuo a tasso variabile porterebbe a un aumento della rata da pagare pari al 17%. Sempre all’interno del rapporto redatto da Banca d’Italia si nota che “l’esposizione al rischio di un aumento dell’onere del servizio del debito sui prestiti per l’acquisto di abitazioni è contenuta”.
L’indebitamento in rapporto al reddito è stabile e molto più contenuto rispetto alla media dell’area euro. Si rileva inoltre che il tasso di deterioramento dei prestiti rimane basso e le criticità per la stabilità finanziaria derivanti dal settore sono limitati.
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Un aumento dei tassi variabili
Come accennato in apertura, i prestiti a tassi variabile sono in crescita nell’ultimo periodo. Questa tendenza è legata a una duplice ragione: da una parte alla volontà degli istituti di credito, dall’altra a quella delle famiglie e dei soggetti che accendono un mutuo e preferiscono non dovere sostenere un forte esborso iniziale.
I meccanismi di cap: come funzionano?
Un altro importante elemento calmierante è dato dai meccanismi di cap, vale a dire quelle formule che prevedono l’inserimento nel contratto di mutuo a tasso variabile di un tetto massimo al tasso di interesse, chiamato per l’appunto CAP.