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Varlungo è il quartiere più a est di Firenze che confina con Fiesole. Il suo nome deriva dal latino Vadum Lungum e si riferisce al luogo dove si poteva un tempo attraversare il fiume Arno.
Origine e storia di Varlungo
Varlungo fu fondato come primo insediamento all’epoca dei Romani. Da qui passava la via Cassia, ma non vi sono oggi resti a testimonianza dell’epoca. Il borgo sorgeva nelle immediate vicinanze del fiume e di certo, data anche la mancanza di argini, dovevano essere frequenti le inondazioni e gli straripamenti. Tanto che ben presto la popolazione abbandonò l’area.
La vicinanza all’Arno, croce delizia delle popolazioni antiche, che in questa zona fertile e pianeggiante arrivavano e poi scappavano in caso di alluvioni.
Agli inizi del VII secolo d.C arrivarono i Barbari nelle terre di Fiesole e Varlungo proprio tramite navigazione dell’Arno.
Dall’anno Mille in poi il borgo inizia a costruire delle pescaie e steccati per regolare gli argini iniziare la coltura ittica e per facilitare l’irrigazione delle terre circostanti.
Qui vennero costruiti monasteri e chiese ancora oggi da visitare. Molti mulini furono invece distrutti dalle alluvioni.
Durante l’epoca delle Signorie a Varlungo vennero edificate ville nobiliari di importanti famiglie fiorentine e la strada Aretina diventò luogo di passaggio per il commercio da e per Firenze. Più tardi la via fu tagliata fuori dalle vie del commercio perché soggetta a contini straripamenti del fiume.
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Varlungo e gli straripamenti dell’Arno
Il borgo di Varlungo si ricorda negli scritti antichi soprattutto per le continue alluvioni che purtroppo hanno piegato più volte nella storia la popolazione locale.
Si ricorda ad esempio l’alluvione del 1380, l’alluvione del 1415 e del 1453: in questi casi i mulini vennero distrutti e i contadini furono costretti ad abbandonare le terre e recarsi in un luogo più sicuro.
A seguire l’Arno straripò anche nel 1502. In questo caso la Signoria commissionò uno studio per risolvere i problemi di straripamento delle acque a Leonardo Da Vinci. Dell’epoca resta un noto disegno del suo studio oggi conservato alla Royal Library del Castello di Windsor.
Due nuove alluvioni si scagliarono sulla popolazione di contadini e pescatori nel 1624 e 1647 che diedero il via a nuove e più moderne progettazioni per la salvaguardia del territorio.
Cosa visitare a Varlungo Firenze
Un’area di origine rurale dove sono stati costruiti dal medioevo in poi chiese e luoghi di culto come
- Il Monastero San Cassiano a Montescalari risalente ai primi anni del Mille. Oggi è visitabile in zona collinare il complesso abbaziale ed il chiostro posizionato al centro;
- Il monastero dei Vallombrosani;
- La chiesa di San Pietro a Varlungo di origine longobarda.
Ville e castelli importanti risalgono al periodo della Signoria come ad esempio
Varlungo oggi
Dall’inizi del Novecento il quartiere inizia a lasciare il suo aspetto rurale. Molti operai di tutta Italia iniziano ad arrivare a Firenze per lavorare alla fabbrica Fila. Varlungo si popola e iniziano i mutamenti urbani che porteranno alla costruzione di reti viarie e infrastrutturali adeguate.
Ma il grande ampliamento demografico avviene con la costruzione del ponte di Varlungo, una costruzione moderna di 375 metri, alto 18 metri con una luce in unica campata di 127 metri.
Costruito nel 1979 su progetto dell’ingegnere Luciano Scali e dell’architetto Adiriano Montemagni, collega oggi Firenze sud con Bagno a Ripoli, Grassina e Antella e permette di attraversare il fiume Arno in auto ma anche a piedi.
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*I dati riportati nell’articolo fanno riferimento al mese di novembre 2022 e sono stati elaborati dagli esperti di Immobiliare.it.