Dov’è stato girato il film “La vita va così”?

Presentato come film di apertura alla 20ª edizione della Festa del Cinema di Roma e dal 23 ottobre in tutti i cinema italiani, “La vita va così” di Riccardo Milani trova la sua forza nelle location. Scelte tutte con estrema cura, le ambientazioni donano più di uno sfondo magico e autentico, risultano essere infatti anche il nucleo portante della narrazione.

Ambientato nella meravigliosa cornice della Sardegna, il lungometraggio si muove tra luoghi suggestivi, affidando a essi il vero fulcro del racconto. Esploriamo dunque quali sono queste location e come hanno contribuito a dare la profondità narrativa necessaria, valorizzando il film e il territorio.

Cosa racconta questo nuovo film italiano

“La vita va così” è ambientato in una splendida zona incontaminata del sud della Sardegna, dove una comunità si trova davanti a una scelta difficile: accettare il progresso e la promessa di nuovi posti di lavoro o difendere la propria terra e identità.

Efisio Mulas, un pastore solitario legato alle sue radici, si oppone alla vendita dei suoi terreni a Giacomo, imprenditore deciso a costruire un resort di lusso. Al suo fianco, il pragmatico Mariano tenta invano di convincere Efisio a cedere. In mezzo al conflitto si trova Francesca, figlia del pastore, divisa tra tradizione e modernità.

Quando la disputa approda in tribunale, la giudice Giovanna, anch’essa figlia di quella terra, è chiamata a decidere. Il gesto di Efisio diventa quindi simbolo di resistenza collettiva: un atto di dignità contro un mondo che corre troppo veloce.

La vera storia del pastore sardo

Si tratta della storia autentica di Ovidio Marras, un pastore sardo che ha difeso con determinazione la propria terra dal cemento, riuscendo per decenni a opporsi ai progetti di costruzione. La sua lotta si è svolta in una delle zone più suggestive del sud della Sardegna, lungo la costa di Teulada, un luogo di straordinaria bellezza naturale dove il mare cristallino incontra colline di macchia mediterranea e antichi ovili in pietra, spesso minacciata dal turismo di massa.

Tra scogliere e calette: le vere location del film “La vita va così”

Dal cuore urbano di Cagliari fino alle spiagge paradisiache sarde, esploriamo nel dettaglio il contesto paesaggistico, a cui il film si affida totalmente:

Tuerredda, il paradiso che ha ispirato il film

La spiaggia è Tuerredda, a Capo Teulada, una delle più celebri della Sardegna meridionale, nota per la sua sabbia bianca e finissima che si tuffa nel mare azzurro. Un angolo di paradiso paragonato all’Oceano Indiano, dove l’acqua sfuma dal verde al turchese.

Meta molto ambita d’estate, oggi l’accesso è regolato da prenotazione: può accogliere fino a 1.100 persone, di cui 371 nei due stabilimenti balneari e 729 nella zona libera.

Tuerredda è una delle spiagge più belle della Sardegna ed è amata anche perché protetta dal maestrale, che in Sardegna soffia quasi costantemente: il mare rimane quindi calmo, ideale per famiglie con bambini o per chi ama fare snorkeling tra fondali sabbiosi e ricchi di fauna marina, oppure nuotare fino all’isolotto di fronte.

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Tra le strade e i quartieri di Cagliari

Alcune scene sono state girate anche a Cagliari, cuore pulsante della Sardegna e città dal fascino sospeso tra antico e moderno. Tra i luoghi riconoscibili compare via Ancona, dove si trova uno studio legale all’interno di un edificio moderno, simbolo dell’anima più contemporanea del capoluogo.

Chi conosce la città noterà anche l’antico quartiere Castello (Casteddu de Susu in sardo), uno dei quattro quartieri storici, situato su un colle a circa cento metri sul livello del mare. Da lì si gode una vista spettacolare sul porto e sul Golfo degli Angeli, un panorama che restituisce tutta la luce e i colori tipici del Mediterraneo.

Un’altra location importante è piazza Repubblica, realizzata negli anni ’50 durante la fase di espansione e modernizzazione della città, nell’ambito di un ampio piano di riqualificazione urbana volto a migliorare la viabilità e creare nuovi spazi pubblici. Oggi la piazza rappresenta uno dei punti nevralgici della vita cittadina, un luogo di passaggio ma anche di incontro, dove convivono edifici storici e architetture moderne.

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