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Vernazza, Cinque Terre
Italia 26 luglio 2024

Perché le Cinque Terre si chiamano così?


Le Cinque Terre sono 5 borghi liguri formati nell'XI secolo, particolari per la loro struttura. Perché si chiamano così? La storia.
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Nicola Teofilo

Giornalista, collaboratore esterno di Immobiliare.it

Vigneti a terrazzamenti, sentieri tortuosi che dalle colline diradano ripidamente verso Levante e il Golfo dei Poeti, case dalle facciate colorate, borghi incastonati tra le alture, porticcioli nascosti tra le rocce come perle rare. Tutto questo, e altro ancora, si può riscoprire lungo la litoranea delle Cinque Terre, un patrimonio storico e naturalistico protetto dall’UNESCO per l’unicità dei luoghi, insieme a Portovenere e alle isole di Palmaria, Tino e Tinetto. 

Questo gomito di costa tra Liguria e Toscana è la dimostrazione di come l’intervento umano possa modellare l’ambiente in modo armonioso e rispettoso della natura. Ma perché le Cinque Terre si chiamano così? Il nome suggerisce che in un lontano passato, il destino di questa riviera non sembrava affatto legato al mare e al territorio ostico delle scogliere. Scopriamo come si è arrivati a chiamarle così.


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Quali città fanno parte delle Cinque Terre?

Le principali località che puntellano questa linea frastagliata e irregolare di costa marina sono 5, come le Cinque Terre (il nome più conosciuto dell’intera area) e sono:

Questi nomi corrispondono ai 5 insediamenti originari, da dove tutto ha avuto inizio, quando la costa era una palude selvaggia e disabitata. 


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Come si sono formate le Cinque Terre?

Le Cinque Terre, nella loro struttura attuale, hanno avuto origine nell’XI secolo. All’epoca, le popolazioni della Val di Vara e delle zone interne superarono lo spartiacque della catena costiera e si stabilirono permanentemente sul litorale, dando così origine a cinque paesi, che sono gli attuali 5 borghi delle Cinque Terre.

L’incremento demografico e le scampate minacce nemiche dopo le vittorie di Genova e Pisa nel 1016, favorirono questo fenomeno migratorio dall’entroterra, verso la costa. In realtà, quando i migranti si insediarono qui, i paesi delle Cinque Terre nacquero come borghi agricoli, e non marinari, proprio perché i primi abitanti non erano originari della costa.

Inoltre, il clima dolce della riviera, mitigato dal mare e dai venti, favoriva la coltivazione di eccellenze della terra, come vite e ulivo. A quel punto, gli abitanti bonificarono il territorio creando terrazzamenti sui fianchi dei monti. 

Con il tempo, le popolazioni si adattarono al mare, sfruttandolo come via di comunicazione e risorsa di sostentamento. Oggi, le Cinque Terre sono famose per il mare e turismo più che per le origini “terrene” dei primi abitanti. Ed è proprio questo l’elemento chiave che sta alla base del nome di questo territorio.  

Come mai le Cinque Terre si chiamano così?

Fino alla costruzione della ferrovia nel 1874, i cinque borghi delle Cinque Terre erano completamente isolati. I migranti arrivati dall’entroterra intorno all’anno Mille si ritrovarono stretti tra il mare e le colline ripide alle spalle, collegati solo da mulattiere e sentieri tortuosi. I nuovi abitanti svilupparono in seguito dei canali tra le vallate, le case furono adattate alla roccia e alla struttura naturale del territorio, i borghi cominciarono a formarsi con una struttura urbana simile, con case alte, e labirinti di scale.

La gente del posto cominciò a chiamarle Cinque Terre, proprio perché i primi abitanti arrivati dalle aree interne erano più legati alla terra che al mare. A quel tempo, lavoravano duramente per coltivare vigne su lembi di terreno ostico strappati alla montagna, producendo un vino prezioso, che era già apprezzato nel Medioevo. 

Il mare, inizialmente insicuro a causa delle incursioni piratesche, divenne una risorsa solo successivamente. Oggi, amministrativamente, le Cinque Terre sono formate da tre comuni (Monterosso, Vernazza, Riomaggiore) e due frazioni (Corniglia e Manarola).

In che ordine visitare le 5 Terre?

Le Cinque Terre si estendono su 18 chilometri di costa rocciosa, spiagge, baie, e fondali profondi. Il battello pubblico è uno dei mezzi più accessibili per visitarle dal mare, e offre viste spettacolari dei paesi arroccati sulle rocce.

Partendo da est, Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore sono i borghi incastonati tra Punta Mesco e Punta di Montenero. Monterosso offre un arenile di sabbia soffice, mentre le altre località hanno spiagge strette e ciottolose. 

Gli sportivi possono esplorare i rinomati sentieri delle Cinque Terre, che si estendono per oltre 120 chilometri, permettendo di visitare tutto il territorio, e non solo la costa. È uno dei modi più suggestivi per riscoprire le origini “terrene” dei primi marinai della costa.

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