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spaventapasseri in Piemonte
Italia 5 dicembre 2024

Vendersi, il paese degli spaventapasseri in Piemonte


In un borgo Italiano ci sono più spaventapasseri che persone. Andiamo alla scoperta di Vendersi, il borgo in Piemonte.
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Nicola Teofilo

Giornalista, collaboratore esterno di Immobiliare.it

Un piccolo borgo adagiato tra le valli sinuose e verdeggianti del Piemonte ha trovato un modo unico per combattere l’abbandono e riscoprire la propria identità. Siamo a Vendersi, un villaggio incantato che si è riconvertito nel “paese degli spaventapasseri”, diventando un’attrazione per chi cerca più vie di fuga dalla frenesia quotidiana. Ad accogliere i visitatori di solito c’è Ines, spesso seduta sulla poltroncina di vimini, con indosso un abito giallo e la collana di perle. 

Nessuno si spaventa, neppure i passeri e gli altri uccelli che qui svolazzano liberi nella natura incontaminata. Vendersi è infatti un tuffo nella fantasia, e nel passato contadino. Ci immergiamo per scoprire il suo mondo a colori, accolti dalla custode Delfina, la prima capostipite del villaggio degli spaventapasseri.


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Dove si trova Vendersi e come si legge il nome del paese

Vendersi è una frazione del comune di Albera Ligure, in provincia di Alessandria, situata nella pittoresca Val Borbera, nel Novese, al confine con la Liguria, clima dolce e vista a 720 metri circa sopra il livello del mare. 

Il nome si pronuncia Vèndersi (con accento sulla prima “e” da pronunciare aperta) e non ha nulla a che fare con il verbo “vendere”. Questo piccolo borgo è incorniciato da colline e boschi che lo rendono un rifugio ideale per gli amanti della natura. Ma la particolarità è che qui “abitano” più spaventapasseri che persone.

Proprio loro, che si intravedono discreti tra le spighe secche d’estate e inebrianti rametti di lavanda in primavera, hanno salvato questo borgo dal rischio abbandono, e oggi sono i veri protagonisti della rinascita. 

Come nasce questo borgo

Le origini di Vendersi affondano nel Medioevo. Lo testimonia la presenza di una chiesetta dedicata ai Santi Matteo e Fortunato, perché sorge sui resti di un’antica abbazia benedettina risalente al IX secolo, fondata dai monaci di San Colombano. La comunità si sviluppò proprio intorno a questo edificio di culto, approfittando della posizione soleggiata della collinetta. 

Per secoli, l’economia del borgo si basò sull’agricoltura e l’allevamento, ma nel tempo, come molte altre zone rurali, Vendersi ha subito un progressivo spopolamento, fino a scomparire (nel 2001 aveva appena 20 abitanti). Finché, un giorno, ha cominciato a ripopolarsi di figure della fantasia.

Come ha fatto a difendersi dal rischio abbandono

Nei primi anni del Duemila, il borgo di Vendersi ha affrontato un inverno demografico che ne minacciava l’esistenza stessa, destinato a diventare uno dei tanti borghi fantasma d’Italia. Tuttavia, grazie alla determinazione dei pochi abitanti e al loro amore per il territorio, il paese ha ritrovato un modo originale per rinascere attingendo direttamente dalle sue peculiarità: il passato contadino.

La svolta è arrivata nel 2019, quando due residenti, Silvia e Ivana, hanno dato vita a un progetto in itinere, che ha trasformato Vendersi in un mondo rurale popolati di spaventapasseri


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Come è diventato il paese degli spaventapasseri (e della lavanda)

Tutto cominciò con Delfina, il primo spaventapasseri, un personaggio creato come omaggio a una donna del borgo nata nel 1900. Indossa un abito giallo e una collana di perle, ed è il simbolo della comunità, la custode del villaggio, un po’ come la Mamá Grande di Macondo, il villaggio del romanzo “Cent’anni di solitudine”. A lei si aggiunsero presto altri personaggi come Matilde, Manilo e una serie di figure che evocano la vita contadina di Vendersi, e i ricordi del passato. 

Oggi, il paese ospita oltre 70 spaventapasseri, ciascuno con una storia e un nome. Durante la bella stagione, i visitatori possono ammirare anche il campo di lavanda, un piccolo angolo profumato dove è possibile riscoprire i prodotti artigianali alla lavanda, come saponette e profumatori; un ricordo perfetto da portare a casa dopo aver salutato tutti gli amici spaventapasseri. 

spaventapasseri

Gli spaventapasseri di Vendersi

Gli spaventapasseri rappresentano una comunità variegata e pittoresca, in parte ispirata alla vita contadina del borgo. Sono stati creati con materiali riciclati e cambiano abito e posizione con l’alternarsi delle stagioni. I più “fragili” vengono riparati durante l’inverno, mentre altri indossano cappotti e berretti per sfidare il freddo.

Ripercorriamo uno dei tanti sentieri per conoscere i veterani del villaggio:

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Come si arriva a Vendersi

Per raggiungere Vendersi bisogna percorre l’autostrada A7 fino all’uscita Vignole Borbera. Da qui, si segue la strada provinciale 140 fino ad Albera Ligure, per proseguire lungo via Albirola.

Non essendo servito dai mezzi pubblici, è consigliabile arrivare in auto. Un parcheggio gratuito è disponibile all’ingresso del borgo.

Cosa vedere a Vendersi

Oltre agli spaventapasseri, Vendersi offre pace, relax e testimonianze storiche, edifici e case dalle architettoniche rustiche con travi a vista. Tra le tappe più significative, non possono mancare:

Cosa vedere nei dintorni

La posizione strategica di questa rinata frazione permette di esplorare facilmente altre meraviglie della Val Borbera. Ecco dove avventurarsi:

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