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Perché il Maschio Angioino si chiama così
Napoli 30 maggio 2024

Perché il Maschio Angioino si chiama così? Storia, leggenda e curiosità del simbolo di Napoli


Il Maschio Angioino è il simbolo della città di Napoli: perché si chiama così e quali sono le curiosità legate alla sua storia.
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Vinci Formica

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Uno dei monumenti più importanti e più noti di Napoli è la fortezza sul mare, il cui nome è Castel Nuovo, ma che è nota come Maschio Angioino.

In posizione strategica sul porto e caratterizzato dalle sue grandi torri cilindriche, il castello, oggi sede del Museo Civico e della biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria, ha una lunga storia, ha ospitato importanti personaggi ed è stata teatro di eventi storici e antiche leggende. 

Vediamo quali sono la storia e le curiosità legate al Maschio Angioino e perché si chiama così

Qual è la storia del Maschio Angioino

Le origini del castello risalgono al Medioevo. Infatti nel 1279 Carlo I d’Angiò trasferì la capitale del Regno da Palermo a Napoli e qui decise di far costruire una nuova fortezza che fosse al tempo stesso una residenza di corte e una costruzione difensiva sul mare. 

Il re affidò i lavori all’architetto francese Pierre de Chaulnes che prese a modello il Castello di Angers e il nuovo castello venne costruito in tempi brevi. Nonostante ciò, Carlo I d’Angiò in realtà non vi abitò mai. Dopo la sua morte, il suo successore Carlo II nel 1285 vi trasferì la corte e lo fece ristrutturare e ampliare, chiamando i maggiori artisti dell’epoca. 

I rifacimenti si susseguirono anche nei secoli successivi: nel Quattrocento, sotto il regno di Alfonso d’Aragona, la fortezza venne ricostruita con la pianta attuale e venne dotata di nuove mura difensive e dell’arco trionfale; fino al Seicento vide molte modifiche e, persa la funzione di residenza reale, fu spesso saccheggiata; solo nel Novecento venne sottoposta a importanti lavori di restauro che hanno recuperato le opere e lo stile originario. 

Perché il castello di Napoli si chiama Maschio Angioino

Il nome originario del castello di Napoli è Castel Nuovo, o Castrum Novum, per distinguerlo dai castelli già esistenti nella città. Il nome con cui è oggi conosciuto, cioè Maschio Angioino, gli venne attribuito in epoca abbastanza recente, verso la fine dell’Ottocento. A quel tempo il popolo napoletano attribuì tale denominazione al castello

La parola Maschio deriva da mastio, la torre principale dei castelli medievali, quella che era la parte più difesa e più inespugnabile, e il termine voleva sottolineare l’imponenza, la forza e la robustezza della fortezza; Angioino è un omaggio alla casata dei D’Angiò, che la fece costruire e che vi accolse artisti e letterati. 

Quali sono le curiosità e le leggende legate al Maschio Angioino

Il Maschio Angioino ospitò in epoca medievale e rinascimentali illustri pensatori, artisti e letterati, come Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio, Giotto, che affrescò la Cappella Palatina con le storie del Vecchio e del Nuovo Testamento, andate perdute, e più tardi San Francesco da Paola, al quale è intitolata una cappella in stile barocco. 

Altre parti molto importanti del castello sono:

Vi sono poi delle leggende legate alla storia del Maschio Angioino.

La Sala dei Baroni è così chiamata poiché alcuni baroni, che avevano congiurato contro re Ferrante I, qui furono arrestati e messi a morte dopo essere stati attirati con l’inganno a una festa di matrimonio.

Le prigioni, presenti nei sotterranei del castello, ospitavano i condannati a pene più severe, i quali però sparivano misteriosamente. Nacque così la leggenda secondo la quale vi era un coccodrillo che catturava i prigionieri e li trascinava in mare: in realtà un modo discreto per eseguire le condanne a morte.

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