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Teatro San Carlo
Napoli 18 luglio 2024

Perché il teatro di Napoli si chiama San Carlo? Storia e curiosità sull’edificio


Fu re Carlo III di Borbone a volere il teatro San Carlo di Napoli, che gli fu dedicato: scopriamo storia e curiosità del tempio della lirica partenopea.
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Sara Mostaccio

Giornalista, collaboratrice esterna di Immobiliare.it

È uno dei teatri d’opera più belli d’Italia, più antico della Scala di Milano e della Fenice di Venezia: parliamo del teatro San Carlo di Napoli per scoprire la sua storia, le curiosità e il motivo del suo nome.

Il teatro dell’opera più antico del mondo

Fondato nel 1737, 41 anni prima della Scala di Milano e 55 anni prima della Fenice di Venezia, è il teatro dell’opera più antico del mondo.

Sorge vicino Piazza del Plebiscito, il cuore di Napoli e uno dei suoi simboli più noti.

Fu il re Carlo III di Borbone a volere la costruzione del teatro in città perché diventasse un simbolo dei fasti del suo regno. Per progettare l’edificio fu scelto l’architetto Giovanni Antonio Medrano, un soldato spagnolo in servizio in città, insieme ad Angelo Carasale.

Ci vollero 8 mesi e 75 mila ducati per portare a termine l’opera.


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L’architettura del teatro San Carlo

Secondo il progetto, la sala doveva essere lunga 28,6 metri e larga 22, 5 metri per ospitare 184 palchi su 6 ordini e un palco reale con una capienza di 10 persone.

Il teatro, alla sua inaugurazione il 4 novembre 1737, poteva ospitare 1379 spettatori.

Perché il teatro San Carlo si chiama così

La scelta del 4 novembre per inaugurare il teatro non fu casuale: era l’onomastico del re, a cui fu intitolato l’edificio.

Il sovrano non solo ne aveva voluto la costruzione, ma gli aveva dato anche il proprio nome.

Le stagioni del teatro San Carlo

Sin dalla sua apertura il teatro San Carlo ha visto grandi artisti all’opera. Sul suo palco si sono esibiti nomi celebri della lirica tra cui Vittoria Tesi, Celeste Coltellini e il famoso Caffariello, tra i cantanti castrati più noti della sua epoca.

La Scuola Napoletana

La presenza del teatro in città diede vita a una vera e propria Scuola Napoletana nutrita dalle istanze musicali europee ma formata in città, nei ben 4 conservatori napoletani.

A restarne affascinato fu anche Mozart, che ambientò in città il primo anno di Così fan tutte.

La Rivoluzione Partenopea e la ristrutturazione

Nel 1799 il teatro e i suoi artisti si schierano con la Rivoluzione che infiamma brevemente ma intensamente la città. In quei pochi mesi, prima che la rivolta fosse sedata dai Borbone, dal palco del teatro risuonava l’inno di Cimarosa che cantava la libertà.

Nell’800 il teatro venne ristrutturato e rinnovato ad opera dell’architetto Antonio Niccolini che ne rivisitò lo stile in chiave neoclassica. Modificò la facciata e aggiunse un ridotto e aree per il ristoro, ma durò poco.

Nel 1816 un terribile incendio distrusse il teatro lasciando intatti poco più dei muri esterni. Fu lo stesso Niccolini a occuparsi della ricostruzione.

I grandi compositori al San Carlo

Gioacchino Rossini aveva solo 23 anni al suo debutto al San Carlo con la sua prima opera dedicata a Elisabetta Regina d’Inghilterra. Donizetti avrebbe scritto per questo teatro ben 17 opere. Qui si sarebbero esibiti anche Paganini, Bellini e Verdi.

Il teatro San Carlo oggi

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il teatro San Carlo fu tra i primi a riprendere le attività continuando ad accogliere grandi nomi della lirica come Maria Callas, Corelli, Caruso, Pavarotti, Carreras, Domingo, per citarne solo alcuni.

Oltre all’opera ospita anche concerti per orchestra e balletto ma anche sfilate ed eventi di arte contemporanea.

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